Nella problematica dei rifiuti ogni qual volta che c’era una sentenza favorevole ai cittadini, come per incanto, spuntava qualche problema nella gestione del servizio, ritardi nei pagamenti delle mensilità per i lavoratori che, giustamente, entravano in stato di agitazione.
Oggi che i sindaci sull’acqua pongono qualche interrogativo ed intendono attuare una sospensione delle partite pregresse, ricordiamo agli smemorati le sentenze dei Giudici di Pace di Enna che si sono espressi come: ” non dovute le partite pregresse ed il deposito cauzionale”, ecco che si avanzano ipotesi di problemi di bilancio, mentre nel frattempo i dipendenti non percepiscono, regolarmente, lo stipendio.
Si vuole in provincia di Enna introdurre la filosofia dell’intimidazione nei confronti delle istituzioni e della magistratura con le solite logiche dell’esigenza di riequilibrio economico finanziario degli enti e società, sulla base di pubblicizzare le perdite e privatizzare gli utili ?
Nessuno si è mai posto il problema di quanto soffrono le famiglie ennesi gravate da costi esorbitanti di un bene essenziale come l’acqua ?
Nessuno considera i distacchi d’acqua per le famiglie morose di appena 100,00 euro, alle quali spetta un quantitativo minimo vitale ? (legge 221/15).
Mentre Acquaenna, non versa gli oneri di concessione all’ATO idrico ed ottiene comode, quanto, illegittime dilazioni di pagamento ?
Nessuno evidenzia le minacce, sistematiche, di distacco per il mancato pagamento di 10,00 o 2,00 (dieci o due) per partite pregresse scorporate dalle bollette che mettono in ansia i cittadini?
Noi come associazione dei contribuenti sosteniamo ormai da tempo, dal luglio del 2014, che le partite pregresse non sono dovute ed i Giudici ci hanno dato ragione. Del resto così come nei rifiuti i Giudici hanno sempre convalidato ciò che noi abbiamo sostenuto.
Il parallelismo tra rifiuti ed acqua ci fa supporre che a monte di questi due servizi vi sia una stessa mente che a questo punto può, forse, essere qualificata come delinquenziale come diceva il sen Pecorella.
Una cosa è certa l’azione dei sindaci, con le dovute notorie, padaniche, eccezioni, mira a riportare legalità e rispetto delle leggi degno di una società civile, perché va ricordato che lo sviluppo di una società parte dal rispetto di leggi comuni e non da norme valevoli solo per la libera repubblica o feudo di Enna.
Pippo Bruno |