Rischia seriamente il declassamento l’unità complessa di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Basilotta di Nicosia.
La notizia giunge all’improvviso durante lo svolgimento del consiglio comunale , ad annunciarlo il sindaco di Nicosia Luigi Bonelli insieme ad Alberto Murè, medico chirurgo, politico di lungo corso, che per anni si è battuto per le sorti del nosocomio nicosiano.
A quanto pare la decisione di declassare da unità complessa a semplice deriva da una decisone dell’assessorato regionale alla sanità e nello specifico dal dirigente responsabile della programmazione ospedaliera Giacomo Scalzo, che nel lontano 1989 lavorò presso l’ospedale Basilotta come farmacista proprio nella farmacia ospedaliera.
Secondo il nuovo criterio, le unità operative complesse i cui punti nascita sono a rischio chiusura o in deroga, dovrebbero diventare nei piani sanitari della regione delle unità semplici con un unico primario, nel caso specifico dell’ASP 4 solo all’Umberto I di Enna.
Il rischio del declassamento e che alla fine della deroga, nel 2017, anche il punto nascita di Nicosia verrà chiuso, decisione paradossale, se consideriamo che fu inaugurato nel dicembre 2015, ma ormai la politica ed i burocrati ci hanno abituato alle decisioni cervellotiche, senza tener conto di alcun criterio logico.
Ancora una volta il criterio del risparmio e dei tagli va a discapito dei servizi e dei pazienti, in questo modo si risparmierebbero circa 100mila euro l’anno per un primario in meno in pianta organica, ma il punto nascita di Nicosia e l’intera unità operativa ne uscirebbero del tutto depotenziate.
Preoccupato da questa situazione, il sindaco ed il vicesindaco di Nicosia, nella mattina del 27 giugno si sono recati ad Enna a colloquio con la dirigente dell’ASP 4 di Enna Giovanna Fidelio, che non ha confermato e nemmeno smentito la notizia.
Il sospetto ancora una volta ricade sull’ospedale Umberto I di Enna, sembrerebbe che anche il punto nascita del capoluogo sia a rischio chiusura con i nuovi criteri adottati dal ministero della sanità. In questo reparto, nel 2015, sono stati effettuati 1006 parti di pochissimo sopra il limite dei 1000, far confluire tutti parti di Nicosia ad Enna salverebbe di fatto il punto nascita dell’Umberto I.
Il dott. Alberto Murè ha lanciato un appello affinchè, la politica, le forze sociali e la popolazione di Nicosia si mobilitino per evitare questo ennesimo scippo al territorio, non è escluso che vengano organizzati dei pullman speciali per Palermo e che si organizzi un sit-in o un consiglio comunale permanente proprio davanti all’assessorato regionale alla salute.
Aggiungiamo che sarebbe anche l’ora che i politici locali abbandonino i partiti di appartenenza, che dal nostro territorio hanno preso solo voti, senza nulla in cambio, anzi nella maggior parte dei casi sono stati complici del sistema che ha portato ad una folle spending review costruita sulla pelle delle persone.
Sergio Leonardi |