Doveva essere una delle novità positive del 2014, la raccolta differenziata che partiva seriamente in tutta la provincia, il 25 gennaio si affiancava all’Ecopunto di Enna quello di Nicosia, tanto entusiasmo e tanta partecipazione da parte della cittadinanza nicosiana, poi una brusca frenata, non parte l’ARO di Nicosia così come si sperava per diversi problemi burocratici, si stipula una nuova convenzione tra la società LiberAmbiente che gestisce gli Ecopunto, il comune di Nicosia e l’ATO Enna Euno in liquidazione.
In pratica fino a quando l’ARO non sarà operativa, la raccolta della differenziata sarà gestita dall’ATO. Tutto sembra risolto, invece tutto precipita, non solo non riparte l’Ecopunto di Nicosia, ma anche quello di Enna si ferma.
Da almeno una settimana nel capoluogo non vengono raccolti i rifiuti e così l’Ecopunto ennese si ferma in attesa di ripartire, nella stessa medesima situazione si trova l’Ecopunto di Nicosia.
Da quando l’assemblea dei sindaci ha di fatto sfiduciato il collegio dei liquidatori formato dal duo Interlicchia e Sutera, troppi fatti strani sono accaduti, certo non è matematico dare le colpe ai liquidatori dell’ATO, ma stranamente da quel momento qualcosa si è inceppato nella macchina della raccolta ed in genere uno più uno in matematica fa sempre due.
Tra bollette TIA illegittime, operai passati da contratti part-time a full-time, la questione dei dipendenti amministrativi, il “carrozzone” ATO è sempre più un problema serio che grava sempre sia sulle tasche dei cittadini dell’ennese sia sulla qualità della vita e l’ombra del mostro ora si staglia sulla neo-nata SRR che rischia di avviarsi già zoppa ancor prima di cominciare ad operare.
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