Il consiglio comunale convocato in seduta straordinaria nella serata del 20 giugno, doveva diventare il luogo per diversi chiarimenti tra il management dell’ASP di Enna, i consiglieri comunali ed i primari dell’ospedale Basilotta di Nicosia.
La richiesta di convocare un consiglio comunale era partita nel mese di maggio dai consiglieri di minoranza, troppi i dubbi, poche le certezze e tante le domande, che fine ha fatto la rianimazione ? Il punto nascita avrà un futuro ? A che punto è la stesura della pianta organica ? Tutti dubbi che potevano essere risolti se solo si fossero presentati i dirigenti dell’Asp di Enna o anche il direttore sanitario, invece in aula presenti solo alcuni dei primari del nosocomio nicosiano e nessun rappresentate del management aziendale.
Si è quindi stabilito all’unanimità una sospensione per decidere il da farsi e dopo circa 20 muniti i consiglieri hanno comunque deciso di aprire un dibattito.
Al centro dell’attenzione le dichiarazioni del sindaco Luigi Bonelli, che dopo aver fatto un breve escursus sui tanti problemi che attanagliano l’ospedale di Nicosia ha chiesto di stilare un documento da portare ai dirigenti dell’Asp di Enna, nel quale si focalizzino tre problemi, innanzitutto quello relativo alla chirurgia che da circa un anno opera solo per interventi programmati e non per le emergenza e questo nonostante l’organico dei chirurghi sia al completo. Il secondo aspetto è la presenza a Nicosia del direttore sanitario del presidio ospedaliero, Salvatore Madonia, in un primo momento aveva rassegnato le dimissioni, poi respinte dal direttore generale dell’ASP, ma la presenza è ritenuta insufficiente soprattutto in un momento così particolare e delicato per l’ospedale, sarebbe auspicabile, secondo il sindaco Bonelli o che le dimissioni siano accettate o che si obblighi il direttore Madonia ad essere più presente nella sede del Basilotta. La terza questione è ormai una delle basi per la stessa sopravvivenza dell’intera struttura dell’ospedale, ovvero la riattivazione della rianimazione.
Il documento dovrebbe essere redatto il 23 giugno con una riunione congiunta tra consiglieri comunali, primari delle unità operative e sindacalisti della categoria.
L’assenza di tutti i vertici dell’ASP però fa capire come sia tenuto in considerazione l’ospedale Basilotta, ma la cosa più grave è che nessuno di questi manager, pagati profumatamente con soldi pubblici, abbia partecipato, dopo un invito, per discutere in un civico consesso eletto per rappresentare il popolo nicosiano.
Sergio Leonardi |