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Imprese siciliane, finito l'incubo: via alla compensazione di debiti e crediti con la pubblica amministrazione

31/05/2016 - Imprese siciliane, finito l'incubo: via alla compensazione di debiti e crediti con la pubblica amministrazione

Quarantaseimila aziende, 50 mila professionisti, 12 miliardi in gioco: sono i clamorosi numeri, di “Ripartimpresa”, l'operazione che a partire dal 6 giugno prossimo, grazie a nove sportelli dedicati, consentirà alle imprese e ai liberi professionisti siciliani di compensare le cartelle esattoriali con i crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione. L'iniziativa è stata messa in piedi da Riscossione Sicilia sulla base di una proposta del M5S, sempre ignorata dal governo. Un emendamento in tal senso, targato M5S, è infatti stato bocciato dall'Ars in occasione delle ultime finanziarie regionali.

L'operazione è stata presentata oggi a Palazzo dei Normanni nel corso di una conferenza stampa tenuta dal capogruppo del M5S Angela Foti, dal deputato Giancarlo Cancelleri e dall'amministratore unico di Riscossione Sicilia, Antonio Fiumefreddo.

I requisiti per potere mandare in porto l'operazione, che garantirà ossigeno puro a tantissime imprese boccheggianti, sono pochi ma ferrei: i crediti nei confronti  di Stato, Regioni, Comuni e aziende sanitarie ed ospedaliere dovranno essere non prescritti, certi, liquidi, esigibili e, soprattutto, certificati.

“Ripartimpresa” (che poggia sul robusto pilastro normativo dell'articolo 28 quater del D.P.R. 602/73 e successive modifiche ed integrazioni) nasce da una proposta del M5S lanciata in commissione Bilancio all'Ars, raccolta da Riscossione Sicilia, dopo essere stata colpevolmente e reiteratamente ignorata dal governo regionale e dalla maggioranza.

“La richiesta della compensazione debiti/crediti delle imprese – ha affermato Giancarlo Cancelleri - era stata avanzata da noi anche in occasione delle ultime finanziarie, ma l'emendamento relativo è stato sempre bocciato. Fa sorridere leggere ora la nota con la quale Crocetta plaude sostanzialmente all'iniziativa, quando proprio il governo, in prima battuta, ha sempre bocciato la nostra proposta. Ora, però, non voglio fare polemiche, l'unica cosa che conta è che l'operazione sia partita. Sappiamo anche che qualcuno polemizzerà sull'operazione e sulle persone sedute a questo tavolo, cercando di imbastire qualche gossip. Non ci importa. Ripeto, l'importante è fare le cose e se ci riusciamo ora da opposizione, la gente può fare benissimo due conti e immaginare quello che saremo capaci di fare quando saremo al governo”.

“Finalmente – ha detto il capogruppo Angela Foti – si parte anche in Sicilia. L'operazione, infatti, dovrebbe essere una realtà in tutta Italia grazie ad un emendamento del nostro deputato alla Camera, Mattia Fantinati, approvato nel contesto della legge di stabilità. Invece, a parte qualche piccola compensazione, valutabile nell'ordine di un centinaio di migliaia di euro, l'operazione qui da noi è rimasta praticamente lettera morta”.

“E' doveroso riconoscere – ha affermato - l'amministratore unico di riscossione Sicilia, Antonio Fiumefreddo – che il M5S è stata l'unica forza politica a caldeggiare l'operazione nel silenzio generale, ancorché in Commissione io abbia provato a richiamare l’attenzione di tutti. Riscossione non poteva non prenderla in considerazione, visti gli enormi vantaggi che comporterà per le aziende e per l'economia isolana e anche in considerazione del fatto che con questa operazione si adempie ad un obbligo di legge. Riscossione Sicilia è un’istituzione e lavora per tutti. Noi non abbiamo problemi a sederci con nessuno. Senza il M5S, probabilmente, non avrei avuto la forza di portare in porto l'operazione”.

La compensazione debiti/crediti dovrebbe togliere anche parecchie castagne dal fuoco a Riscossione Sicilia, ridando ossigeno ai suoi asfittici bilanci, visto che la società beneficerà, per ogni operazione andata in porto, dell'aggio dell'8 per cento.

I numeri che “Ripartimpresa” porta in dote sono a dir poco clamorosi. I dati forniti da Banca d'Italia, MEF (Ministero dell'Economia e Finanze) e Unimpresa raccontano di un debito di circa 12 miliardi della pubblica amministrazione nei confronti della aziende siciliane. Da questo dato, tra l'altro, sono fuori i professionisti (che potranno pure beneficiare della compensazione) che sono valutabili nell'ordine di 50 mila unità.
“Dodici miliardi – afferma Cancelleri - è una cifra spaventosa. Se solo si riuscisse a compensarne una parte, l'intera economia isolana ne trarrebbe un enorme beneficio, evitando anche il possibile tracollo di numerose imprese; non sono poche, infatti, quelle che sono andate incontro a fallimenti per mancanza di liquidità, in attesa di pagamenti da parte della pubblica amministrazione che in Sicilia non arrivano mai”.

La Sicilia è, infatti, tra le Regioni più lente a pagare le imprese. Nell'elenco dei 500 enti più veloci a saldare le pendenze con le aziende, stilato dal MEF e relativo al 2015, appena undici sono in Sicilia, con il primo (Comune di Gravina di Catania) solo all' 86° posto.

“I vantaggi di questa operazione – ha sottolineato Cancelleri – sono molteplici. E non solo per i titolari delle imprese. A beneficiarne saranno infatti anche tantissimi dipendenti, su cui spesso finiscono per riverberarsi i ritardi dei pagamenti ai loro datori di lavoro. Senza contare che in caso di fallimento sarebbero i primi a finire per strada”.

L'azzeramento dei debiti previdenziali, inoltre, consentirà a tantissime imprese di risalire sulla giostra degli appalti, da cui erano state estromesse a causa del durc (il documento che attesta la regolarità contributiva) non in regola.

“E' assurdo – ha commentato Cancelleri - il governo Crocetta mendica le briciole da Roma e poi ignora il tesoretto che custodisce in casa”.

Le aziende creditrici. Il totale delle aziende che in Sicilia vantano un credito nei confronti della pubblica amministrazione sono 46.118. Di queste 28.723 operano nel settore dell'edilizia, 16.567 in quello dei servizi e 828 in quello industriale. Non è noto il dato relativo ai professionisti che può essere valutato nell'ordine di 50 mila unità.

I tipi di debito che possono essere compensati. Le pendenze nei confronti della PA che possono essere azzerate dai crediti vantati sono praticamente tutti i tipi di tributo: Iva. contributi previdenziali, Ici, Tari, Tasi, multe automobilistiche, etc.

Le modalità della compensazione. A partire dal 6 giugno in tutti i nove capoluoghi capoluoghi di provincia siciliani sarà attivato uno sportello “Ripartimpresa”, a questo potranno fare riferimento i cittadini per chiedere la compensazione. Lo sportello, in conferenza di servizio con le amministrazioni interessate, chiederà agli enti debitori la certificazione dei crediti vantati da imprese e professionisti per le prestazioni fornite mai pagate. La richiesta di compensazione potrà essere fatta dai cittadini anche tramite il sito internet di Riscossione Sicilia.

Gli uffici dove saranno attivati gli sportelli Ripartimpresa. Agrigento, piazza Metello, 28; Caltanissetta, viale della Regione, 79/C; Catania, via Luigi Rizzo, 39; Enna, piazza Villadoro, 1/3; Messina via Ugo Bassi n.126 Isol.137; Palermo, via Orsini, 9; Ragusa,via Archimede,112; Siracusa, viale Santa Panagia, 141; Trapani, piazza XXI Aprile, 1.

A breve Riscossione Sicilia attiverà anche un numero dedicato per dare informazioni ai cittadini sull'operazione.


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