Dall’aprile 2013 l’area di contrada Crociate, che fu deposito dei mezzi dell’Ato EnnaEuno e che oggi lo è divenuto per quelli della Multiecoplast, è stata sottoposta a sequestro da parte dell’autorità giudiziaria.
Il 3 dicembre 2015, veniva rigettata la richiesta di dissequestro, ma il giudice del tribunale di Enna, ha autorizzato la momentanea rimozione dei sigilli, al solo fine di consentire la bonifica dell'area, previa presentazione di idonea documentazione che individuasse la tipologia dei rifiuti abbandonati e le modalità di smaltimento.
A fine dicembre il sindaco di Nicosia chiedeva all’Arpa di Enna la caratterizzazione dei rifiuti presenti sull'area al fine di procedere con la rimozione e la bonifica, funzionale alla richiesta di dissequestro dell'area stessa.
Dopo l’ispezione l’Arpa, nel marzo di quest’anno, rendeva noto che nell’area erano presenti diverse tipologie di rifiuti, classificati alcuni come non pericolosi, altri invece potenzialmente pericolosi per l'ambiente e suggeriva le modalità di recupero e smaltimento necessarie per la bonifica dell'area, che dovrà essere effettuata a carico dei soggetti responsabili, in pratica i costi per la bonifica dell’area dovranno essere sostenuti da chi ha provocato il danno, ovvero l’Ato essendo responsabile dell'abbandono illecito dei rifiuti, somme che si aggiungono al canone annuo di 10mila euro, a carico sempre dell’Ato EnnaEuno e ad oggi mai versati, per cui è in corso un contenzioso con il Comune di Nicosia.
Considerando che l'area in questione si trova all'ingresso della città, quindi, l'attuale condizione in cui versa, oltre a rappresentare un pericolo per l'ambiente e per i cittadini, si traduce in un danno all'immagine per l’intero territorio, il sindaco Luigi Bonelli ha emesso un’ordinanza con la quale chiede all’Ato EnnaEuno, che fu gestore del servizio di igiene ambientale e concessionario dell’area fino al 31 ottobre 2015, di rimuovere, recuperare e smaltire, come da verbale d’ispezione dell'Arpa, i rifiuti abbandonati nell'area di contrada Crociate, bonificando la stessa entro 30 giorni dalla notifica dell’ordinanza. L’Ato inoltre dovrà attenersi alle disposizioni dettate dal provvedimento del giudice e dovrà anche comunicare l'inizio delle operazioni di bonifica e rimozione rifiuti all'Ispettorato Forestale di Nicosia, delegato dal giudice alla rimozione ed alla riapposizione dei sigilli nell'area sequestrata, una volta terminate le operazioni di bonifica.
Sergio Leonardi |