Seduta “calda” del consiglio comunale del 28 aprile, in discussione l’approvazione del Piano tecnico economico finanziario per la gestione dei rifiuti e la conseguente definizione delle tariffe per la TARI (la tassa sui rifiuti).
La “battaglia” si basa essenzialmente su una girandola di numeri che per i più sono poco comprensibili e poco giustificabili, quello che è chiaro ed incontrovertibile e che per il 2016 le tariffe saranno aumentate sia per le 5509 utenze domestiche, che per le 807 utenze non domestiche (negozi, uffici, attività commerciali ed artigianali).
Nell’aprile 2015 il piano approvato dal consiglio comunale prevedeva una spesa complessiva di poco più 1.900.000 euro, mentre per il 2016 si supera di poco i 2 milioni di euro.
Nel 2015 la gestione rifiuti fino ad ottobre è stata gestita dall’ATO EnnaEuno in liquidazione, mentre dal mese di novembre è passata l’Aro d Nicosia, il consiglio comunale nel 2015 riuscì a ridurre di oltre 300mila euro le richieste dell’ATO portandole dai circa 2.200mila euro al 1.900.000 poi approvato.
Questa riduzione non è al prima volta che veniva approvata dal consiglio comunale, i servizi erogati e richiesti dall’ATO non erano realmente corrispondenti con quelli effettuati per cui si è creato negli anni un contenzioso di oltre 1.300 mila euro con l’ATO in liquidazione.
L’amministrazione comunale di Nicosia giustifica questo aumento con la messa in regime del servizio con il nuovo gestore, la Multiecoplast, la nascita dell’ufficio ARO a cui si sommano una serie di cifre per la riscossione, il contenzioso, l’accertamento per spese di notifica e poi 96mila euro relativi al “costo di gestione del personale comunale”, il che fa lievitare il costo complessivo dalla base annua di 1.846.000 euro fino ai 2 milioni complessivi del piano. La stessa amministrazione comunale assicura che dal secondo anno, con l’avvio della raccolta differenziata il costo complessivo scenderà ad 1.500mila euro fino ad un milione di euro.
Ad oggi il costo non si è abbassato anche a causa della mancata costruzione del CCR, il centro comunale di raccolta entro la fine di maggio sarà costruito dalla Multiecoplast presso una porzione dissequestrata dell’ex discarica Canalotto e si avvierà ad inizio giugno la raccolta differenziata spinta per arrivare ottimisticamente entro il 31 ottobre 2016 al 65% di rifiuti differenziati.
L’opposizione ha contestato aspramente le cifre fornite ed i consiglieri di Forza Italia (Giacobbe e La Giglia) e del Partito Democratico (Composto, Li Volsi e Lo Votrico) hanno votato contro il piano e le tariffe TARI. Si sono astenuti i consiglieri di Sicilia Democratica.
La maggioranza ha votato compatta a favore sia del piano che per le tariffe, con la richiesta da parte del presidente della seconda commissione, il consigliere Gianfranco Castrogiovanni, di controllare sempre scrupolosamente il servizio ed il suo svolgimento da parte della Multiecoplast, decurtando eventuali cifre dal dovuto, qualora alcuni servizi non vengano effettuati come da contratto.
Rimangono aperte due questioni su cui si aprirà un contenzioso, la prima riguarda le cifre richieste dall’ATO, 1.300.000 euro per le decurtazioni approvate negli anni scorsi dal consiglio comune, su questa riscossione è stato nominato dalla regione un commissario ad acta pronto a trovare queste somme ed incassarle a danno della cittadinanza. La seconda questione riguarda la OIKOS l’azienda che gestisce la discarica di Motta Sant’Anastasia nella quale vengono conferiti i rifiuti di Nicosia, questa azienda reclama dal comune 500mila euro, cifra che Nicosia ha regolarmente versato all’ATO, ma che quest’ultima non ha versato alla OIKOS. Una “spada di Damocle” che pende sulla testa di ognuno di noi, se il comune di Nicosia dovesse perdere i contenziosi sicuramente i cittadini pagherebbero a peso d’oro le gestioni allegre avvenute negli anni precedenti da tutti gli attori coinvolti in queste vicende.
Su questo punto il vice sindaco Anna Maria Gemmellaro è stata chiara:”il piano da due milioni di euro approvato l’altra sera non lascerà debiti per il futuro, ci batteremo in tutte le sedi affinchè le richieste dell’ATO e della Oikos non diventino esecutive, abbiamo tutta la documentazione che comprova le nostre ragioni”.
Siamo certi che il capitolo spazzatura a Nicosia non si concluderà tanto facilmente e vedrà altri episodi e le sorprese sono sempre dietro l’angolo.
Sergio Leonardi |