Meta del secondo meeting internazionale del progetto Erasmus Plus azione KA2 ‘Ready for our Lives’ è stata la capitale del turismo turco Antalya, città pittoresca circondata da molte rovine risalenti ai tempi degli antichi greci e romani. Gli studenti Antonino Anello (IV B AFM), Sabrina Granata (III A AFM), Felicia Lipari (III B AFM) e Pamela Conticello (IV A AFM) dell’ I.I.S. ‘A. Volta’ accompagnati dalle insegnanti La Porta Maria Filippa e Maria La Licata, sono stati ospitati, assieme a studenti e docenti provenienti dalle altre nazioni partner Slovenia, Portogallo, Lituania, Lettonia e Repubblica Ceca, dall’Ozel Adalya Anadolu Lisesi nel distretto di Kepez.
Diverse le attività che hanno coinvolto, dal 7 al 12 aprile scorso, gli studenti in team internazionali che si sono confrontati sui temi di come affrontare un colloquio di lavoro e la discriminazione razziale nel mondo del lavoro.
Durante la permanenza ad Antalya gli studenti hanno visitato la redazione del giornale Hurryet dove è stato mostrato loro come si passa dalla acquisizione delle informazioni alla impaginazione finale e stampa del quotidiano, hanno visitato una grossa azienda, la Cantek, produttrice di ‘cold rooms, cioè camere refrigeranti fisse e mobili e infine hanno incontrato lo staff dirigenziale della Camera di Commercio che ha illustrato la situazione occupazionale ad Antalya e annunciando anche la prossima apertura dell’Expo 2016.
Il programma è stato arricchito da visite guidate al famoso museo archeologico, alle antiche rovine romane di Phaselis, all’antica città ellenica di Myra con il suo stupendo teatro romano, alla basilica bizantina dedicata a San Nicola e alla necropoli che conserva le facciate delle tombe scavate nella roccia. ‘Non è mancata, alle 6 del mattino, la tipica colazione turca’, racconta la prof.ssa La Porta, ‘a base di simit e çay, la croccante ciambella di pane turco al sesamo e il tè nero turco, bevanda che viene consumata in grandi quantità e che rifiutare significherebbe non gradire la compagnia di chi la offre.’
Dice Antonino Anello: ‘E’ stata un’esperienza straordinaria vivere in una famiglia con usi e costumi diversi dai nostri, togliersi le scarpe prima di entrare in casa, essere circondato da donne che indossano il hijab, essere inebriato dagli odori di spezie e assaporare i tipici lokum e baklava. Come dimenticare il risveglio con il muezzin che chiama dal minareto della moschea alla preghiera i fedeli mussulmani. Tutti ricordi indelebili che accompagneranno la mia crescita. Un’esperienza indimenticabile la visita alla sinking town e la scalata a mezzanotte del monte Olympos dove arde la fiamma eterna chiamata chimera.’
Per Sabrina Granata ‘l’accoglienza nelle famiglie è stata eccezionale, non sapevano in quale modo manifestare che eravamo i benvenuti, ci mostravano le loro abitudini e i loro usi spiegandoci che non erano imposizioni, potevamo anche fare diversamente. Io ho preferito rispettare il loro modo di vivere. Con Miray, la sorella acquisita, si è creato un forte legame e spero che il prossimo anno verrà a Nicosia così potrò ospitarla. La scuola che ci ha accolti ha un dirigente scolastico veramente speciale, amato dagli studenti nonostante ogni mattina fino alle quattro del pomeriggio faccia depositare in presidenza tutti i cellulari. Non posso negare che il primo giorno è stato traumatico per me, ma ci si abitua a tutto ….. anche senza cellulare sono sopravvissuta!!’ Prossima tappa del progetto Koper in Slovenia ad ottobre. |