Nell’ultima seduta del consiglio comunale è stato approvato il regolamento per l’uso dell’androne comunale da parte di soggetti estranei all’amministrazione.
Il regolamento è stato illustrato dal consigliere Dario Scinardi, membro della prima commissione consiliare, sostanzialmente si tratta di 10 articoli che regolamentano l’uso e le finalità di concessione di questo spazio comunale, anche per evitare che venga utilizzato per usi impropri.
Il regolamento prevede che l’androne possa essere concesso ad associazioni per lo svolgimento di attività aventi scopo sociale, artistiche culturali, di promozione del territorio e dell’ente ed anche per attività enogastronomiche, ricreative e di socializzazione.
Le autorizzazioni vengono rilasciate dal Sindaco o dal’’Assessore competente per delega dietro il versamento di 100 euro, questa spesa si giustifica per il consumo dell’energia elettrica, riscaldamento e lavoro straordinario dei commessi. Rimarranno a totale carico del richiedente a pulizia dell’androne e l’eventuale pagamento della SIAE.
Sulla discussione che è seguita sono sorte diverse richieste di emendamento, tutte bocciate dalla maggioranza, innanzitutto la consigliera Santina Lo Votrico ha chiesto che non venisse consumato o venduto alcol all’interno dei locali comunali e che venisse tolto il pagamento dei 100 euro, il consigliere Giacobbe ha chiesto che venissero rispettate tutte le norme di sicurezza che secondo la sua opinione non ci sono all’interno dei locali.
Il consiglio anche su questo argomento, apparentemente semplice e di buon senso, si è spaccato e la seduta è stata sospesa per decidere come procedere, non osiamo pensare cosa accadrebbe se il civico consesso dovesse occuparsi di riforme ben più serie.
La maggioranza che ha approvato il regolamento tiene a precisare che non si tratta di un’autorizzazione al consumo di alcolici o di ridurre ad un bivacco uno spazio istituzionale, ma il documento approvato serve solo per regolamentare l’uso e la finalità per cui si utilizza questo spazio comunale, senza che vi siano speculazioni o usi impropri.
Sergio Leonardi |