Sarebbe stato trasmesso all’assessorato regionale alla sanità il dossier relativo ad un caso che si è presentato a fine marzo presso il punto nascita dell’ospedale Basilotta di Nicosia.
Secondo l’esposto trasmesso in assessorato, una partoriente di 25 anni proveniente dalla frazione di San Giorgio di Assoro, avrebbe rischiato di perdere l’utero. La donna ricoverata presso il punto nascita di Nicosia avrebbe in primo momento subito un parto cesareo ed in seguito ad un’emorragia avrebbe subito un secondo intervento che non avrebbe risolto il problema. La giovane mamma è stata trasportata d’urgenza con l’elisoccorso presso l’ospedale Umberto I di Enna in gravi condizioni avendo perso conoscenza. L’equipe dell’Umberto I ha rioperato la donna e questa volta l’intervento è andato a buon fine.
Qualcuno però, in modo fin troppo zelante, ha voluto informare l’assessore regionale alla sanità Baldo Gucciardi e sono scattate le indagini per conoscere le responsabilità ed accertare eventuali negligenze dell’equipe medica del Basilotta.
Si vociferano provvedimenti che coinvolgerebbero l’intero punto nascita di Nicosia a rischio sospensione o chiusura definitiva.
Al di la dei fatti da accertare ci sembra esagerato chiudere un reparto che serve migliaia di utenti, non solo a Nicosia, ma anche dei paesi limitrofi provenienti dalle province di Messina e Palermo
Il primo settembre 2015 l’attività del punto nascita fu sospesa, dopo diverse polemiche e lo svolgimento dei lavori richiesti a novembre era stato riaperto, ristrutturato e con quasi tutte le criticità risolte.
Di recente è stato consegnato al secondo piano dell’ala est dell’ospedale di Nicosia il nuovo reparto di ostetricia e ginecologia, perfettamente a norma, la tempistica di questo nuovo “caso” non appare di conseguenza casuale e non è una semplice ipotesi remota che qualcuno possa sperare nella chiusura del reparto. Che l’assessorato regionale accerti con calma e serenità eventuali responsabilità, se esistono, ma che non prenda decisioni azzardate frutto di “consigli” non certo disinteressati.
Sergio Leonardi |