Resta alta l'attenzione sullo stato di conservazione del “Ponte Vecchio” o “Ponte di Cicerone”. La struttura di epoca medievale rischia infatti il crollo, trascinando con sé secoli di storia. Dall'inverno 2015 numerose le segnalazioni susseguitesi per denunciarne lo stato di degrado e di abbandono.
Anche il Movimento Politico Culturale AttivaMente, in linea con le finalità perseguite di promozione di attività culturali miranti alla cura e alla valorizzazione del territorio, da tempo chiede un'azione tempestiva di intervento. Da mesi si susseguono incontri con l’Amministrazione Comunale, con il CRPR di Palermo, contatti con la Soprintendenza e il Demanio, ottenendo esclusivamente il passaggio di responsabilità da un ente all’altro senza alcun interesse reale o alcuna azione concreta ed effettiva di recupero e salvaguardia.
Oggi l'ultimo atto. Il Presidente Michele Chiovetta, studente del Corso in Conservazione e Restauro dei BB.CC. dell’Università di Palermo, ha fatto pervenire al sindaco di Cerami una lettera in cui, da un lato, mette in evidenza il grande valore storico e artistico del bene, dall'altro, denuncia la situazione di stallo e la mancanza di soluzioni risolutive. Il tutto accompagnato da un accurato dossier fotografico che testimonia lo stato precario della struttura e i crolli subiti.
Di seguito si allega il testo integrale della lettera:
Al Sig. Sindaco
del Comune di Cerami
Gentile Signor Sindaco, Prof. Pitronaci,
Le scrivo questa lettera nella speranza che un nuovo riflettore sull’argomento possa portare alla risoluzione di un problema che ritengo di notevole gravità: il crollo del Ponte Vecchio o Ponte di Cicerone.
Mi rivolgo a lei a nome del Movimento Politico Culturale AttivaMente, del quale oggi ho il pregio di rivestire la carica di Presidente, ricordando che esso promuove anche attività culturali miranti alla cura e alla valorizzazione del territorio e di ciò che offre, alla conoscenza e al monitoraggio preciso e puntiglioso di esso, delle sue vicende storiche e delle sue tradizioni.
Parlo di “nuovo riflettore” perché, per fortuna, ogni dibattito, incontro o articolo sull’argomento, fatto da noi o da altri, ha portato a compiere piccoli passi in avanti. Dopo la delibera di Giunta n° 6 del 28/01/2016 con oggetto «Intervento straordinario di somma urgenza per messa in sicurezza “ponte Vecchio” di origine romana sito sulla regia trazzera “Cerami/Nicosia” – Autorizzazione al responsabile dell’Area Tecnica per la procedura d’intervento e per l’adozione dei relativi atti gestionali» e l’Ordinanza Sindacale n° 6 del 12/02/2016 che prevede la chiusura totale al transito, però, nulla si è più mosso.
So bene che la competenza in materia di salvaguardia dei beni storici spetta agli enti preposti, ma, qualora questi ultimi non compiano il loro dovere per mancanza di risorse economiche, bisogna che qualcun altro sopperisca a tali mancanze. Le sue iniziative per la tutela e conservazione del nostro ponte sono state apprezzabili. Dopotutto, se non è il cittadino ceramese (e lei è il primo cittadino!) ad avere a cuore i propri beni come si può pretenderlo dagli altri?
Tuttavia, la somma urgenza ripetuta più e più volte nella delibera già citata non è poi così urgente. Arriva infatti dopo quasi un anno dalla comunicazione del 20/02/15 (rinviata il 02/03/16) del dott. Giloramo Lombardo (Unità Operativa S22 7 “beni paesaggistici”- C.R.P.R. di Palermo), in cui si legge del crollo “su segnalazione dello studente Michele Chiovetta con la documentazione fotografica allegata” e indirizzata al dott. Gueli (Soprintendenza BB. CC. AA di Enna), il quale, a sua volta, tempestivamente aveva allertato il nostro comune (al mio ritorno in paese, dopo una settimana, il Vicesindaco mi diceva di aver già ricevuto la segnalazione).
Tralasciando questo episodio, sono costretto nuovamente a soffermarmi sulla “non urgenza”: sono passati più di due mesi da quel 28 gennaio in cui è stata pubblicata la già citata delibera e nulla è stato fatto a esclusione dell’ordinanza di divieto di transito che tende a tutelare più la sua persona che non “l’antico ed importante manufatto storico-artistico”.
A malincuore devo dire che probabilmente non si è ancora colta l’importanza di quest’opera, struttura ormai millenaria, simbolo del passato glorioso della nostra cittadina, che un tempo si trovava al centro delle vie commerciali più importanti della Sicilia.
Il rischio di perdere tutto è molto alto. Probabilmente anche adesso, mentre scrivo queste parole, mentre premo questi tasti, delle pietre vengono giù. Una adesso, una più tardi. E quando l’ultima pietruzza che manteneva quell’equilibrio si staccherà sarà troppo tardi per agire!
Qualche giorno fa mi sono recato sul luogo, ho scattato queste fotografie che allego e non le nascondo che le stesse profonde lesioni che sono lì visibili si sono impresse nel mio animo di Ceramese. Mi auguro che vederle possa provocare in lei gli stessi sentimenti così da poter avere al più presto un’azione concreta e risolutiva.
Cordialmente
Il Presidente
Sig. Chiovetta Caio Michele
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