La Casazza di Nicosia organizzata il 19 e 20 marzo è stata senz’altro un successo senza precedenti in città, unanime il consenso ottenuto da tutti coloro che hanno avuto la fortuna di poter assistere a questo evento storico.
Organizzata in circa 60 giorni, “La Casazza” ha coinvolto un’intera comunità, circa 400 persone, tra attori, figuranti, ballerini, operai, artigiani, servizio d’ordine, guide e tanti altri impegnati nella promozione, nel marketing, nella logistica, nella vendita dei biglietti.
Praticamente coinvolte tutte le associazioni culturali presenti sul territorio, insiema alle quattro compagnie teatrali: Briciole D’Arte, Filodranmatica Girasole, Gli Amici del Teatro ed il Laboratorio Teatrale Santa Maria Maggiore. Il tutto ottimamente coordinato dall’assessore Ivan Bonomo e dalla direzione artistica di Giovanni D’Urso, il cui sogno di rivedere la riproposizione dell’antica Casazza nicosiana si è finalmente avverato.
Sono stati oltre 2000 i visitatori provenienti non solo da Nicosia, ma anche da altre parti della Sicilia grazie anche alla capillare organizzazione promozionale che ha visto pubblicizzare l’evento dall'Assessorato Regionale al Turismo con i propri canali disponibili a largo raggio comunicativo come Sicily Events, l'evento è stato pubblicizzato anche sul sito Balarm importante per la promozione di eventi regionali e nazionali. Sono state contattate circa 20 agenzie di promozione turistica a carattere regionale, due per provincia e l’informazione è passata anche agli uffici provinciali del turismo.
In ambito locale, giornali, testate on line, tv e radio hanno dato ampio risalto all’evento, comunicando passo dopo passo ogni novità.
Tre sono state le scene rappresentate in altrettante location che mai erano state messe al centro dell’attenzione. Piazza Caprini ha ospitato “L’ingresso di Gesù a Gerusalemme”, la scena senz’altro più movimentata con una ampia ricostruzione di un mercato, un balletto curato dalla scuola di danza Kirya, decine di figuranti ed attori e pure due asini.
I ruderi dell’ex Convento di Santa Domenica hanno fatto da scenario suggestivo per la scena del “Tradimento di Giuda”, dove spiccano gli ottimi costumi di scena soprattutto per i farisei del sinedrio ed i soldati di contorno.
Per ultima la scena all’interno della chiesa di San Biagio con “L’ultima cena”, con giochi di luce suggestivi che risaltano la bellezze della chiesa finemente decorata con pregevoli stucchi, all’esterno la rappresentazione di scene di vita quotidiana si sono perfettamente integrate all’interno della rappresentazione.
I tantissimi visitatori concludevano il loro viaggio nella Gerusalemme di 2000 anni fa nella piazza dell’ex pescheria, dove sono stati allestiti banchetti con prodotti artigianali ed alimentari tipici.
Un’esperienza che senz’altro andrà ripetuta, la gente lo vuole, i numeri la esigono, la passione dei tanti volontari è la prova che quando tutti camminano verso un unico obiettivo nulla diventa impossibile da realizzare.
Sergio Leonardi |