Come era prevedibile si apre un contenzioso tra il Comune di Nicosia e l’ente gestore della rete idrica Acquaenna, con la delibera N° 22 del 4 febbraio 2014, la giunta comunale ha autorizzato il sindaco a proporre un’azione di accertamento di inadempimento contrattuale nel confronti della società Acquaenna e dell’eventuale danno a tutela delle casse comunali e dei lavoratori. Nella delibera è stato assegnato l’incarico legale all’avv. Agatino Cariola del foro di Catania.
La vicenda riguarda il personale dei cinque fontanieri posti in comando presso Acquaenna già dal 16 maggio 2006, la proroga è avvenuta di anno in anno fino al 31 dicembre 2014, l’ente gestore però comunicava in data 27 dicembre 2013 di non continuare ad avvalersi più del personale in comando con la conseguente cessazione dell’istituto al 31 dicembre 2013.
Inizia così un braccio di ferro tra Acquaenna e Comune di Nicosia, quest’ultimo si rivolgeva all’Assessorato regionale in ben due occasioni il 31 dicembre 2013 ed il 3 gennaio 2014, manifestando l’intendimento a continuare ad avvalersi del comando fino all’emanazione del relativo decreto presidenziale, ma le due richieste sono rimaste inevase.
Un’ulteriore richiesta veniva inviata si all’assessorato sia all’ente gestore il 15 gennaio 2014, una diffida in cui veniva assegnato un termine entro il quale Acquaenna doveva riprendere il comando, anche questa richiesta rimase senza risposta.
Il 21 gennaio 2014, con una delibera di giunta, il Comune di Nicosia anticipa ai cinque lavoratori la retribuzione mensile con obbligo di recupero nei confronti di Acquaenna, nella stessa delibera si riserva di intraprendere un’azione giudiziaria nel momento in cui l’ente gestore non riammetteva in servizio i lavoratori, un inadempimento contrattuale da cui deriverebbero danni erariali con conseguente risarcimento danni.
In questo lasso di tempo i lavoratori si sono sempre presentati regolarmente al lavoro, ma non sono stati riammessi in servizio, per un certo periodo di tempo sono stati posti in ferie forzate in attesa che la situazione cambiasse, ma nulla è avvenuto. Pur essendo dipendenti comunali a tempo indeterminato, regolarmente assunti con un concorso pubblico, l’unica strada percorribile sarebbe quella di riassegnarli ad altro incarico cambiando le loro qualifiche, ma la pianta organica è al completo e le casse comunali non permettono questa operazione onerosa.
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