Alle ore 18,49 di qualche sera fa, su linea “113”, proveniente dalla cabina telefonica di piazza Garibaldi ad Enna, è giunta la telefonata di un uomo che riferiva all’operatore, con tono concitato, come ad Enna, collocato, dinanzi l’ingresso della Questura, ci fosse un pacco orologio bomba.
Il poliziotto della Sala Operativa cercava di stabilire una comunicazione con l’anonimo interlocutore, il quale, tuttavia, preferiva interrompere bruscamente la conversazione.
Subito dopo, su linea “112”, presso l’Arma dei Carabinieri, giungeva un’altra chiamata dello stesso tenore, anch’essa interrotta bruscamente.
In effetti, lungo la via San Giuseppe, appoggiata sul muro perimetrale della Questura, è stata, rinvenuta una busta di plastica bianca con all’interno un orologio a pendolo da parete, con il meccanismo guasto, le cui lancette risultavano ferme alle ore 7,15.
Immediatamente scattavano le ricerche dell’uomo da parte di numerosi equipaggi della Questura.
Nel frattempo, si verificava come l’orologio in realtà fosse del tutto inoffensivo, mediante l’ausilio della Polizia Scientifica.
Personale della DIGOS, frattanto, prontamente allertato dal Dirigente fermava ed identificava un uomo di 48 anni, che si aggirava con fare sospetto nei pressi della Questura.
L’uomo fermato annoverava dei precedenti per porto di coltello di genere vietato e detenzione e vendita di petardi appartenenti alla V categoria delle materie esplodenti gruppo “C”.
Dalla immediata visione delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza a circuito chiuso operativo presso l’area perimetrale della Questura e dal timbro della voce, si è risaliti all’autore del gesto, e alla sua identificazione nell’individuo fermato dai poliziotti.
Questi, successivamente, ammetteva la propria responsabilità, dichiarando di avere in animo di fare uno “scherzo”.
L’uomo è stato denunciato all’autorità giudiziaria competente, per procurato allarme. |