Diretto e di notevole impatto l’intervento del dottor Pietro Vanadia, riportato per intero, che, in seduta consiliare, ha espresso la posizione del movimento “Progettare Futuro”in merito al ruolo ed all’ elezione del Presidente in seno al Consiglio Comunale.
“Il Presidente del Consiglio Comunale rappresenta una figura importante in quanto legata all’Organo Consiliare cui istituzionalmente è attribuita la funzione di predisposizione, propulsione, coordinamento, guida e disciplina dell’attività del Consiglio Comunale e, come tale, terzo imparziale, deve guidare e disciplinare i lavori di questo Organo collegiale.
Tale figura viene considerata in una posizione di terzietà, ovvero di neutralità rispetto agli organi di governo Sindaco, Giunta Municipale e Consiglio stesso.
Anche la giurisprudenza e la dottrina prevalenti hanno sostenuto che la funzione del Presidente del Consiglio non è strumentale all’attuazione di un determinato indirizzo politico, bensì al corretto funzionamento dell’istituzione in quanto tale.
Nell’espletamento delle sue funzioni, che sono e devono essere di carattere istituzionale e non politico, il Presidente deve assumere una marcata neutralità rispetto alle forze politiche.
Egli non è, e non deve essere, legato da un rapporto di fiducia col Sindaco o con la Giunta o con la Maggioranza consiliare.
Conseguenza di tutto ciò è che il consigliere eletto alla carica di Presidente del Consiglio non dovrebbe essere un componente all’interno della maggioranza consiliare ma semmai un esponente della minoranza consiliare.
Alla luce degli ultimi eventi politici che hanno coinvolto l’Amministrazione e il Consiglio Comunale di Leonforte culminati nelle dimissioni del Presidente del Consiglio Floriana Romano e del vice-presidente Davide Barbera, il nostro gruppo consiliare “Progettare Futuro”, chiede al Partito Democratico un segnale forte di vero cambiamento nella gestione della politica istituzionale locale, un segnale che faccia in modo di affidare alla minoranza consiliare un ruolo di garanzia per il corretto funzionamento del Consiglio Comunale.
Eleggere un consigliere di minoranza sarebbe oggi un atto concreto dopo tante dichiarazioni da parte di esponenti del partito democratico e di taluni consiglieri comunaliche parlano di“favorire uncambiamento”,“intraprendere nuovi scenari e orizzonti politici”,“superare le vecchie logiche di partito”…
Tale richiesta nasce dal fatto che il Sindaco e l’intera giunta municipale, confluendo all’interno del Partito Democratico, detengono una maggioranza numerica consiliare rilevante potendo contare su13 consiglieri comunali.
Pensiamo, pertanto, che sia sbagliato l'atteggiamento politico del PD che ha già individuato, così come è avvenuto per la nomina dei presidenti e vice-presidenti delle commissioni consiliari, propri rappresentanti politici alla carica di Presidente e Vice-Presidente del Consiglio Comunale, senza coinvolgere “democraticamente” la minoranza consiliare.
Ci saremmo aspettati una inversione di tendenza, volta a coinvolgere in queste nuove elezioni la Minoranza almeno nella scelta dei nominativi da poter condividere insieme.
Per tali motivi riteniamo necessario, prima di eleggere le nuove figure istituzionali del Consiglio Comunale, un dibattito anche informale, tra tutti noi consiglieri, per cercare di evidenziare delle figure garanti di tale funzione, da scegliere e votare anche unanimemente nell’interesse dell’Assemblea e della cittadinanza leonfortese.
Se ciò non dovesse avvenire, la nuova Maggioranza perderà una grande occasione di coinvolgere in una scelta condivisa e partecipata anche la Minoranza consiliare.
Dopo la prima votazione del Presidente e del Vice-Presidente del Consiglio Comunale eletti con soli 8 voti, è questa l’occasione per instaurare un minimo dialogo tra maggioranza e minoranza consiliare.
Diversamente, se stasera verranno eletti alla carica di Presidente e Vice-Presidente del Consiglio Comunale componenti della maggioranza consiliare senza aver prima coinvolto anche la minoranza consiliare, vincerà solo la vecchia politica della spartizione delle poltrone come se fossimo al mercato delle vacche magre; verrebbe riempita un’ulteriore casella, un’altra poltrona da consegnare a chi non ha trovato posto nella Giunta o non si stato “accontentato”diversamente…
La nuova coalizione di maggioranza, in barba a qualunque principio di democrazia partecipata, concluderebbe una corsa volta soltanto ad accaparrarsi qualunque tipo di poltrona o carica solo al fine di fare quadrare i conti interni al “nuovo” partito democratico.
Eleggere un componente di una coalizione di maggioranza composta da ben 13 consiglieri comunali significherebbe di fatto “proteggere”il Sindaco e la Giunta Municipale dalle azioni poste in essere da parte del Consiglio Comunale.
Riteniamo che il Presidente del Consiglio Comunale debba invece essere autonomo e quanto più distaccato dall’organo esecutivo per poter meglio garantire le prerogative del Consiglio e dei consiglieri e rispettare quel ruolo che la legge gli attribuisce.
Sarebbe in tal modo garantita una gestione del Consiglio che, non impedendo il lavoro della Giunta e della maggioranza, consentirebbe alle minoranze di svolgere al meglio e in tutta la sua portata, il lavoro di opposizione.
Un Presidente di opposizione, infatti,può meglio garantire l’equilibrio o in ogni caso avere meno possibilità di intralciare il lavoro della controparte politica.
Sarebbe un segnale di grande rinnovamento istituzionale per il nostro consiglio comunale se il ruolo di “arbitro” dell’assemblea non fosse attribuito con vecchie logiche dei numeri, ma così come è già accaduto alla Camera dei Deputati ed in passato al Senato, diventasse proprio un riconoscimento a quelle forze di minoranza che in tal modo verrebbero chiamate ad un ruolo di maggiore responsabilità.
Una tale scelta risponderebbe all’esigenza di rafforzare un proficuo confronto tra i gruppi consiliari che, pur nella differenza delle posizioni, ha contraddistinto il mandato elettivo fin qui svolto.
Di certo, i gruppi di minoranza, non hanno fatto mancare la propria partecipazione, spesso critica, ma sempre ancorata ad un forte senso di responsabilità nei confronti dell’intera comunità leonfortese.
Pur mantenendo le reciproche distinzioni, nel pieno rispetto del mandato conferito dagli elettori, l’elezione di un componente della minoranza a Presidente del consiglio comunale significherebbe superare vecchi sistemi basati su sterili rapporti di forza e di schieramento.
L’elezione del nuovo presidente potrebbe essere la più convincente opportunità per dimostrare con i fatti quel “nuovo modo di governare e di fare politica” che si è sostenuto in queste ultime settimane.”
Francesca Tremoglie |