L’improvviso trasferimento del Prefetto Fernando Guida da Enna ad Isernia è al centro di un’indagine da parte della Procura di Roma.
Il reato sarebbe stato commesso lo scorso 23 dicembre, quando il Prefetto di Enna ottenne dal consiglio dei ministri il trasferimento ad Isernia., secondo l’accusa dietro tale approvazione ci sarebbero le conversazioni, intercettate dalla Guardia di Finanza, tra l’ex senatore del Pd Vladimiro Crisafulli e il segretario del vice ministro Filippo Bubbico, Ugo Malagnino. Entrambi indagati assieme ad Alfano e allo stesso vice ministro Bubbico e al presidente dell’Università Kore di Enna Cataldo Salerno, recatosi tra l’altro a Roma per lo stesso motivo.
Interessanti le dichiarazioni dell’ex procuratore di Enna, Calogero Ferrotti ai quotidiani “Libero” e “La Sicilia” che ha inviato un rapporto alla Procura di Roma lo scorso 31 dicembre sulle presunte pressioni fatte per allontanare il prefetto Guida. “Vi sono stati dei contatti tra Crisafulli e gli ambienti romani per far trasferire con grandissima urgenza il prefetto Guida. Per me le posizioni più chiare erano quelle di Crisafulli e Malagnino, che sono compagni di partito, appartenevano alla stessa corrente e sono molto amici. Poi c’era da approfondire il ruolo di Alfano e Bubbico. Nelle intercettazioni i due dicono che lo spostamento di Guida andava fatto in tempi brevissimi, entro Natale, perche’ poi Alfano sarebbe partito per le vacanze. Millanterie? Potrebbe darsi. Eppure le date e la successione degli eventi inducono a pensarla diversamente. Tanto piu’ che alla fine ci sono state pure le telefonate di congratulazioni”.
Il ministro Alfano si difende commentando: “La vicenda di cui si parla è un caso nato morto, superato e smentito dai fatti. Ho ricevuto una comunicazione che mi lascia intuire, non avendo correttamente accesso agli atti, essere relativa al trasferimento del prefetto di Enna a Isernia, mentre lui si accingeva a commissariare la Fondazione che gestisce l’Università di Enna”. Ebbene, aggiunge Alfano “da oltre 20 giorni la Fondazione Università di Enna è stata commissariata”.
Non mancano le dichiarazioni del M5S all’ARS “Una vicenda gravissima che non può restare sotto silenzio. Questo Ministro non ci rappresenta più, non rappresenta più nemmeno tutti i cittadini che desiderano legalità in questa lacerata regione. Constatiamo che sono sempre gli stessi personaggi a fare della Sicilia una terra "negoziata", a rendere la nostra isola totalmente inaffidabile. Fintanto che continueranno a far sentire la loro longa manus sulle vicende politiche siciliane, non ci potrà mai essere un reale riscatto per la nostra terra, è tempo che questa classe dirigente vada a casa. Un avviso di garanzia non vuole dire una condanna, ne siamo consapevoli, ma dal Ministro degli Interni dipendono la Polizia di Stato, il Corpo dei Vigili del Fuoco, i Prefetti e tutto l'apparato che sovraintende alla sicurezza sul nostro territorio; Alfano fa presto a parlare di "casi nati già morti", sia la magistratura a dirlo e per questo ci auguriamo che si vada presto a fondo della vicenda così da restituire dignità e credibilità alle strutture che dipendono dal suo dicastero”.
In conclusione, i parlamentari regionali M5S invitano la magistratura ad approfondire le possibili refluenze date dalle odierne acquisizioni sulla "cura" che ha sempre avuto questo governo per la Kore, sia in riferimento alle erogazioni annue regionali, sia in riferimento alla pesante e reiterata sfida lanciata dalla Dunarea de dios al MIUR per stabilire in Sicilia una propria facoltà di medicina proprio nella Università collegata al fondo Proserpina. |