Nei giorni scorsi la giunta comunale di Nicosia ha siglato un protocollo d’intesa con l’associazione “Amici dei Cammini Francigeni di Sicilia”, una onlus di ricerca, studio, recupero e mappatura degli itinerari di pellegrinaggio storico-culturali.
Il protocollo siglato rientra in un progetto regionale più ampio che riguarda le vie Francigene di Sicilia, ovvero le vie storiche di Sicilia, un sistema intrecciato che da secoli e secoli è stato percorso da Greci, Romani, Bizantini, Arabi e cavalieri Normanni.
L’associazione è nata dalla passione di un gruppo di amici che avevano in comune l’esperienza scout, la passione per il Cammino di Santiago e la Francigena “maggiore”, la voglia di camminare nella propria terra e la testarda volontà di riscoprire ciò che 700 anni di storia avevano coperto.
Storicamente furono i Normanni giunti al seguito del Gran Conte Ruggiero il Normanno nel 1060, a riprendere il controllo dell’araba Ṣiqilliyya, ripristinando il culto cristiano, edificando abbazie, monasteri e chiese-fortezze e portando anche nel sud dell’Italia la cultura francese, le canzoni dei bardi, le gesta eroiche dei paladini che conosciamo ancora oggi. La loro corte s’insedia a Palermo e controlla tutto il territorio dividendolo in diocesi e solo grazie alla precisione delle cancellerie reali abbiamo, negli atti notarili, la menzione di via francigena anche per la Sicilia.
I siculi viandanti dell’associazione cercano le tracce di questo sistema di vie che ha permesso da sempre di muoversi attraverso le valli e le piane della Sicilia, verso i porti d’imbarco per l’Italia, l’Europa o la Terra Santa. Confrontando le informazioni, osservando le tracce sul terreno e i molti beni archeologici e architettonici ancora presenti, provano a percorrere queste vie, rispettando la storia e il passato e stando attenti ad evitare quanto più asfalto possibile.
Questo gruppo di persone è riuscito a mettere a punto un sistema di vie che hanno come punto d’unione la via francigena:
- la via che da Agrigento risale verso Palermo, chiamata Magna Via Francigena;
- la via che da Palermo porta a Messina lungo le Madonie e i Nebrodi, chiamata “Palermo-Messina per le montagne”;
- la via che da Mazara del Vallo risale verso Palermo, chiamata Via Francigena mazarense;
- la via romana che da Mazara porta a Siracusa, chiamata Via Selinuntina;
- la via che da Gela, lascia la Selinuntina e punta a Maniace ed alla sua abbazia, chiamata Via Francigena Fabaria.
Un sistema di più di 1000 km di vie che permettono di camminare in zone spesso lontane dal grande turismo ma ricche di tradizioni, cultura, buon cibo e ottimi sorrisi, dove l’accoglienza è garantita da strutture convenzionate o da alloggi “pellegrini” messi a disposizione dai Comuni.
Con questo protocollo d’intesa il Comune di Nicosia, in qualità di responsabile del territorio comunale, assume il ruolo di ente promotore e coordinatore dell’iniziativa, impegnandosi a sposare le finalità del Progetto Regionale “Vie Francigene di Sicilia”, assumendo il ruolo di Comune ospitante lungo la tratta Palermo-Messina, denominata da ora “Palermo-Messina per le montagne”, percorso che dalle coste tirreniche di Palermo giunge fino all’antica città dello Stretto.
Soddisfatto l’assessore Ivan Bonomo che in questi giorni ha promosso questa iniziativa: “questo accordo ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare le risorse naturalistiche e culturali del territorio, sostenere la diffusione della loro conoscenza ed il rafforzamento della coscienza identitaria della popolazione attraverso di esse con la riscoperta del patrimonio naturalistico, ambientale e culturale, dei valori delle tradizioni, del patrimonio storico-artistico, monumentale, archeologico e naturalistico, da conseguirsi anche attraverso accordi e collaborazioni con altri Enti, Istituzioni o Associazioni”.
Sergio Leonardi |