L’Italkali propone di utilizzare sofisticati robot per entrare nelle gallerie di Pasquasia e chiudere una volta per sempre, con le immagini che realizzeranno, le illazioni su possibili scorie nucleari.
Poi si potrà lavorare per la riapertura del sito. Ma bisogna far ripartire la bonifica. Lo ha detto il presidente della commissione speciale per le miniere dismesse URPS Giuseppe Regalbuto, reduce da un incontro, assieme al deputato regionale Marco Falcone con i vertici dell’Italkali, la società che ha gestito la miniera di Pasquasia, il bacino di Sali potassici di contrada Salinelle, chiuso nel 1992 e divenuto poi autentica bomba ecologica, tanto da far ordinare, quattro anni fa, una maxi-bonifica da 26 milioni di euro, bloccata da un sequestro preventivo della Dda di Caltanissetta, nell’ambito di un’inchiesta. All’incontro c’era l’amministratore delegato di Italkali Morgante e il presidente Scimemi.
“Attualmente la miniera di Pasquasia, dove si lavorava da quasi un anno per eliminare una discarica di 20 milioni di kg di cemento amianto e di un milione di metri cubi di materiale altamente inquinate (sopra l’alveolo di un passo fluviale) per l’aria e l’acqua - dice Regalbuto - è ferma. Abbiamo rispetto per il lavoro della Magistratura che indaga, ma non si può lasciare un sito a grave rischio di inquinamento, una bomba ambientale ecologica, senza continuare i lavori di bonifica e perdendo la possibilità di riaprire e creare posti di lavoro. Inoltre il sito è da più di tre mesi senza alcuna custodia (forse solo telecamere). “Regalbuto ribadisce che l’Italkali ancora oggi reclama la riassegnazione della concessione estrattiva, proponendo l’uso di robot per visionare lo stato dell’arte delle gallerie. Questo serve per diversi motivi - prosegue Regabuto - per monitorare con le video camere dei robot lo stato delle gallerie e dei mezzi in profondità, sgomberando così, anche se non c’è ne più bisogno, qualsiasi ombra su fantomatiche storie o legende metropolitane; e verificare anche la potenzialità del bacino estrattivo di Sali potassici”.
Falcone, dal canto suo, ha annunciato che già nei prossimi giorni chiederà un tavolo tecnico alla Regione ”affinché si programmi la ripresa estrattiva di Pasquasia. Milena e Realmonte”.
Secondo Regalbuto, lo sfruttamento delle risorse del territorio potrebbe far diventare la Sicilia ”uno dei più importanti produttori di sali e magnesio nel mondo”, così come è stato sino a non molti anni fa. |
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