Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato inammissibile il Referendum sulla legge di riforma della geografia giudiziaria che ha di fatto cancellato circa mille uffici giudiziari tra cui il Tribunale di Nicosia, non si è fatta attendere la reazione del Comitato per il Referendum del Coordinamento Unitario pronto a rivolgersi ad un ricorso alla Corte di Giustizia europea.
L’avv. Salvatore Timpanaro vice presidente del Comitato Referendario pronto a dare battaglia anche in sede europea: “E’ un giorno triste non solo per chi ha creduto nello strumento referendario ma per la giustizia e la democrazia in Italia. Non sono ancora note le motivazione della dichiarazione di inammissibilità della Consulta, che si abbattono come una doccia fredda sulle nostre residue speranze. Attendiamo di leggere la sentenza e siamo pronti, però, ad un ricorso alla Corte di Giustizia europea per la violazione dell’articolo 10 del Trattato U.E. E’ stata strappata la Carta Costituzionale.
E’ stato affermato il principio secondo il quale il Parlamento può esercitare il potere legislativo contro il Popolo; ed il governo contro gli stessi pareri delle Commissioni Parlamentari ed i criteri della legge delega. Non ci resta che rivolgerci all’Europa. Abbiamo intenzione, coordinandoci con le nove Regioni ed i territori colpiti dalla dissennata riforma della geografia giudiziaria, a presentare ricorso alla corte di Giustizia europea per la violazione dell'art.10 del T.U.E.
Denunceremo all'Europa che il Governo Italiano ha attuato una vera e propria truffa in danno dei suoi cittadini e dell'Europa stessa, spacciando una dissennata modifica della geografia giudiziaria contrabbandandola come una riforma epocale della giustizia, in nome di un risparmio fittizio e di un inesistente aumento di efficienza”. |