Transparency International Italia è un’associazione non governativa e no profit che si propone di combattere la corruzione, in commissione parlamentare antimafia, il 3 luglio 2012, ha richiamato l'attenzione dei commissari sull'importanza di combattere la corruzione e la concussione suggerendo alle amministrazioni comunali di dotarsi di uno strumento che consenta di aumentare la trasparenza nella Pubblica Amministrazione.
Il compito delle pubbliche amministrazioni è quello di incentivare i dipendenti che denunciano presunti illeciti da questi riscontrati in sede lavorativa, garantendogli la massima privacy e fornendo loro adeguati strumenti per la propria tutela, in diversi nazioni è pratica consolidata la procedura della Whistleblowing, destinata alla ricezione delle segnalazioni di reati, irregolarità o altre anomalie ravvisate dai dipendenti nel corso della propria attività lavorativa (pericoli relativi alla sicurezza sul luogo di lavoro, frodi, ai danni o ad opera dell’organizzazione, reati ambientali, negligenza, vendita abusiva di servizi finanziari, corruzione, concussione, peculato o altri reati contro la pubblica amministrazione, irregolarità nei procedimenti). Inoltre, la procedura della Whistleblowing permette al dipendente di segnalare omissioni o azioni commesse o tentate penalmente rilevanti, poste in essere in violazione dei Codici di comportamento o di altre disposizioni aziendali sanzionabili in via disciplinare, suscettibili di arrecare un pregiudizio patrimoniale o di immagine all’Ente di appartenenza o ad altro ente pubblico o suscettibili di arrecare un danno alla salute o sicurezza di dipendenti, utenti e cittadini o ad altri soggetti che svolgono la loro attività presso l’Ente o di arrecare un danno all’ambiente.
Il dipendente che segnala tali condotte ha diritto ad essere informato sugli strumenti della sua tutela, a non essere sanzionato, licenziato, trasferito, demansionato, sottoposto a misure discriminatorie dirette o indirette, aventi effetto sulle condizioni di lavoro, per motivi collegati direttamente o indirettamente alla segnalazione, a vedere protetta la propria identità fino alla contestazione dell’addebito disciplinare. Tra l’altro l’articolo 51 della Legge 190/2012 stabilisce che: fuori dei casi di responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione, ovvero per lo stesso titolo ai sensi dell’Articolo 2043 del codice civile, il pubblico dipendente che denuncia all’autorità giudiziaria o alla Corte dei Conti, ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia.
Attualmente le 5 regioni italiane con il maggior numero di denunce di corruzione e concussione sono la Campania, Puglia, Sicilia, Calabria e Lombardia; la lotta alla corruzione nella pubblica amministrazione è da tempo uno dei principali obiettivi da raggiungere, al fine di garantire ai cittadini una maggiore fiducia verso le Istituzioni e sono gli stessi cittadini che da tempo chiedono strumenti utili ad aumentare la trasparenza negli atti pubblici ed a prevenire fenomeni corruttivi.
In Sicilia i comuni di Castelbuono e Cinisi, hanno approvato la mozione per l’istituzione del sistema di segnalazione interna di potenziali illeciti da parte dei dipendenti, diventando un esempio da seguire per i restanti comuni siciliani.
Durante una delle ultime riunioni provinciali dei Meet Up promotori del Movimento 5 Stelle in provincia di Enna si è deciso di far adottare alle amministrazioni comunali questo tipo di delibera. Il Meet Up di Nicosia nella mattina del 21 dicembre ha protocollato questa proposta chiedendo al Sindaco ed alla sua Giunta di avviare all’interno della macchina amministrativa la procedura denominata Whistleblowing così come definita dalle raccomandazioni di Transparency International; tale procedura dovrà essere organizzata istituendo un organismo che, oltre a raccogliere e gestire le segnalazioni garantendo l’anonimato del segnalante fino alla contestazione dell’addebito disciplinare, operi in totale trasparenza relazionando al Sindaco; individuare ed attivare strumenti, anche di carattere informatico, al fine di facilitare il flusso di segnalazioni il più possibile circostanziate, assicurando la possibilità d’interazione con il Whistleblower per approfondire i contenuti della segnalazione, senza rendere necessario il disvelamento della sua identità.
“Crediamo che la ricerca di trasparenza nell’attività amministrativa della giunta Bonelli, possa sposarsi perfettamente con questa nostra proposta e siamo disponibili ad un incontro con il sindaco per illustrare al meglio ed approfondire la questione”.
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