I Carabinieri della Compagnia di Mistretta, a conclusione delle indagini scaturite a seguito della denuncia di furto subito da un’azienda agricola Capitina, di 119 capi di bestiame, tra ovini e caprini, sporta presso la Stazione Carabinieri di Capizzi in data 16 novembre 2015, hanno denunciato in stato di libertà, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, la titolare dell’azienda, per “simulazione di reato in concorso”, si tratta di una donna 58enne capitina, denunciato anche il nipote 22enne dipendente della stessa azienda.
I due avrebbero denunciato falsamente il furto, mai avvenuto, dei capi di bestiame, al fine di sanare la situazione di fatto emersa a seguito di un controllo veterinario effettuato dal personale dell’ASP di Enna il 12 novembre.
Gli animali dichiarati dall’Azienda prima del controllo risultavano 172, gli stessi all’atto del controllo erano solo 53, l’imprenditrice ed il nipote, quest’ultimo presente al controllo dei veterinari, hanno giustificato l’ammanco dichiarando un presunto furto, in realtà mai avvenuto, poiché in quei luoghi già da diverso tempo non era presente alcuna traccia di animali, circostanza confermata anche dai testimoni chiamati a riferire ai Carabinieri.
L’ipotesi su cui stanno ancora lavorando i militari dell’Arma è quella di una probabile vendita sul mercato nero degli animali da destinare alla macellazione clandestina. |
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