Il consiglio comunale ha deliberato di dare mandato al Consiglio di Amministrazione della Silvo Pastorale di impugnare i contratti di affitto stipulati nella precedente gestione, in violazione della procedura di evidenza pubblica, e di compiere tutti gli atti necessari a tutela degli interessi generali dell’Azienda, volti a rimuovere ogni forma di illegalità e al fine di perseguire gli obiettivi dell’ASSP, del Comune e dell’intera collettività.
È quanto prevede l’atto di indirizzo del consesso civico all’Azienda, discusso ieri sera nell’apposita seduta convocata nell’aula consiliare del palazzo municipale, che andrà altresì a integrare il Piano di Programma e Contratto di Servizio dell’ASSP, in merito alla stipula dei contratti di affitto.
L’indirizzo del consiglio – che con delibera del 9 gennaio scorso “impegna il Consiglio di Amministrazione a proporre azione di responsabilità nei confronti della precedente Amministrazione per la stipula di contratti di affitto illegittimi che hanno comportato notevoli danni all'ASSP e che non sono di fatto rescindibili” – si è reso necessario in virtù “di una corretta ed efficace politica di prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità, che deve comprendere necessariamente misure finalizzate ad assicurare la rimozione degli ostacoli che si frappongono al libero esercizio dell’attività imprenditoriale (agro-silvo-pastorale) e della concorrenza”.
Da diverso tempo i terreni a pascolo gestiti dall’ASSP sono stati dati in affitto a privati con contratti illegittimi, così come riscontrato dall’attuale CdA dell’ASSP e dai conseguenti accertamenti della Prefettura di Enna che ha nominato un’apposita commissione di indagine.
La procedura di annullamento, attraverso l’impugnativa, dei contratti stipulati in violazione del sistema dell’evidenza pubblica persegue infatti l’interesse generale sul versante della trasparenza amministrativa e delle libera concorrenza.
Lo statuto dell’ASSP inoltre, demanda al consiglio comunale il potere di indirizzo e vigilanza dell’Azienda, ne determina le finalità, ne approva gli atti fondamentali, verifica i risultati della gestione e provvede alla copertura degli eventuali costi sociali.
Nel corso del 2014 e del 2015 l’ASSP ha affidato oltre 2 mila ettari di terreni a canoni di affitto oscillanti tra i 100 ed i 117 euro, in misura di gran lunga superiore rispetto a quella prevista nei contratti e nelle proroghe stipulate nel 2012 (compresi tra 12 e 30 euro) che hanno comportato un evidente e grave danno per le casse dell’Azienda e, dunque, anche del Comune e dell’intera collettività, privata di risorse economiche indispensabili alla cura, manutenzione e miglioramento del patrimonio boschivo.
La Silvo Pastorale - per conto del Comune - gestisce infatti un cospicuo patrimonio boschivo di 4 mila 200 ettari di terreno, siti all’interno del Parco dei Nebrodi e del territorio del Comune di Cesarò.
“Coerentemente con il percorso di legalità avviato fin dall’inizio del nostro mandato e rispettando le indicazioni provenienti dalla Prefettura che da tempo segue la delicata vicenda – ha dichiarato il sindaco Fabio Venezia -, abbiamo voluto esprimere attraverso questo atto di indirizzo un mandato chiaro all’Azienda Silvo Pastorale sul versante dei contratti di pascolo boschivo, al fine di rimuovere le illegittimità della passata gestione. Esprimiamo vivo apprezzamento al Consiglio d’Amministrazione dell’Azienda per aver affrontato la delicata questione con sobrietà e grande senso di responsabilità”. |