Non creare allarmismo tra la popolazione, ma informare e essere vigili in vista di un’eventuale mobilitazione della società civile.
È quanto si è discusso ieri alla Torre Capitania, al convegno “Rifiuti radioattivi nel bacino del Simeto: l’ennesimo condanna?” organizzato dal Presidio Partecipativo del Patto del Fiume Simeto e ospitato dal Comune, che vi aderisce insieme ai comuni ennesi di Regalbuto e Centuripe e a quelli di Adrano, Belpasso, Biancavilla, Ragalna, Motta San’Anastasia, Paternò e Santa Maria di Licodia.
La decisione di organizzare l’evento – cui ha preso parte un’affollata assemblea pubblica – è nata dalla diffusione, l’estate scorsa, della notizia non ancora resa pubblica, secondo la quale nel sito di una vecchia miniera dismessa nel comune di Agira, ricadente nel territorio del Simeto, dovrebbe essere realizzato un deposito nazionale di rifiuti radioattivi derivanti dallo smantellamento di vecchie centrali nucleari.
Un annuncio che ha destato non poche preoccupazioni tra i sindaci del comprensorio e quelli aderenti al Patto del Fiume Simeto, che stride peraltro nettamente con la logica di promozione di sviluppo locale attraverso la valorizzazione del territorio e dell’ambiente cui il Presidio sta attivamente lavorando, nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI).
A aprire il convegno – moderato da David Mascali, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFS) e componente del Presidio Partecipativo del Patto per il Fiume Simeto – , il saluto ai presenti del sindaco Fabio Venezia.
“Oggi ospitare il dibattito e il confronto su un tema attuale come quello dei rifiuti radioattivi – ha dichiarato il sindaco Fabio Venezia – è un grande piacere e ringraziamo il Presidio del Patto per questo momento di crescita e di confronto. Viviamo in un territorio già depresso e dal destino segnato, marginale e isolato, in cui ogni giorni lavoriamo con fatica e impegno alla costruzione di un modello di sviluppo fondato sulla promozione e valorizzazione delle nostre risorse. Se questa notizia fosse confermata, spegnerebbe le luci sul nostro territorio. Occorre informare e sensibilizzare l’opinione pubblica. Questa non è una semplice battaglia, ma la madre di tutte le battaglie, perché riguarda il futuro del nostro territorio, dei nostri figli e delle generazioni future. Siamo disponibili a attrezzarci per una grande mobilitazione del nostro territorio”.
Delle stesso avviso del primo cittadino i sindaci di Regalbuto Francesco Bivona e di Agira Maria Greco, che sono intervenuti all’incontro insieme al senatore Fabrizio Bocchino e al presidente dell’Assemblea del Patto del Fiume Simeto Graziella Ligresti, prima di dare spazio alle relazioni tecnico-scientifiche del responsabile del progetto strategico “Detector Mesh For Nuclear Repository” Paolo Finocchiaro, del Dirigente di Ricerca INFN e responsabile dell’iniettore di protoni per il progetto “TRASCO- TRAsmutazione SCOrie” Santo Gammino e del Direttore dei Laboratori Nazionali del Sud Istituto Nazionale di Fisica Nucleare delegato ministeriale EURATOM Giacomo Cuttone.
A conclusione degli interventi, è seguito un lungo e partecipato dibattito tra gli esperti e il pubblico presente in sala. |