Da svariati giorni continuano ad arrivare alla nostra Associazione continue segnalazioni su attività commerciali ed edilizie abusive, questo ci ha portati ad una profonda riflessione in seno a questo fenomeno che, pur esistendo dalla notte dei tempi, è indubbiamente in forte ascesa nell’ultimo periodo. Premesso che portare avanti un’attività abusiva è, senza ombra di dubbio, un atteggiamento da condannare in quanto, come tutti sanno, chi esercita l’abusivismo commette un atto illegale che si ripercuote prepotentemente sulle aziende che lavorano in regola e sullo Stato il quale, attraverso le tasse, l’Iva, le imposte ecc. riscuote la liquidità necessaria per fornire i servizi ai cittadini come la Sanità, la scuola, la sicurezza ecc. Ma di chi è la colpa dell’abusivismo? Da cosa deriva questo suo aumento esponenziale ?
La pressione fiscale, arrivata al 60%, ha sicuramente spinto molti imprenditori ad esercitare la propria attività in maniera totalmente abusiva, utilizzando anche personale non in regola. Vediamo che i settori dove c’è più abusivismo sono: edilizia, parrucchieri, panificatori, impiantisti, tecnici informatici; questo fenomeno è divenuto alquanto dilagante. Le amministrazioni comunali, con i propri vigili urbani, dovrebbero controllare e frenare questo fenomeno in quanto le imprese regolari vengono penalizzate anche dagli studi di settore infatti, non potendo incassare o avere redditi che stabilisce lo Stato, pur non riuscendo a produrre quello lo Stato prevede, devono pagare ugualmente le tasse sugli importi di reddito che stabilisce il Ministero.
Pertanto si chiede a tutte le Istituzioni che sono preposte a controllare questo fenomeno, di attuare una massiccia ricerca in questo senso altrimenti, molto probabilmente, a fine anno tantissime altre imprese dovranno dismettere la propria partita Iva ingrossando fortemente le fila dei lavoratori in nero.
IL PRESIDENTE
Salvatore Puglisi |
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