Nassiriya, Iraq, 10,40 ora locale, le 8,40 in Italia, del 12 novembre 2003, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti la base MSU italiana dei Carabinieri, provocando l'esplosione del deposito munizioni della base e la morte di 28 persone e 58 feriti tra Carabinieri, militari e civili.
Il Carabiniere Andrea Filippa, di guardia all'ingresso della base "Maestrale", riuscì ad uccidere i due attentatori suicidi, tant'è che il camion non esplose all'interno della caserma, ma sul cancello di entrata, evitando così una strage di più ampie proporzioni.
I primi soccorsi furono prestati dai Carabinieri stessi, dalla nuova polizia irachena e dai civili del luogo.
Nell'esplosione rimase coinvolta anche la troupe del regista Stefano Rolla che si trovava sul luogo per girare uno sceneggiato sulla ricostruzione a Nassiriya da parte dei soldati italiani, nonché i militari dell'esercito italiano di scorta alla troupe che si erano fermati lì per una sosta logistica.
Come ogni anno, dopo 12 anni, anche Nicosia ricorda l’anniversario dell’attentato, in piazza Vittime di Nassriya, sino sono ritrovati quattro consiglieri comunali, Giacobbe, La Giglia, Lo Votrico e Trovato, insieme ai vertici dell’Arma di Nicosia con in testa il comandante della Compagnia il capitano Marco Montemagno.
E’ stato un momento sobrio, essenziale, la parola è stata presa dal consigliere Filippo Giacobbe che come ogni anno si prodiga per ricordare le vittime della strage ed organizza questa semplice cerimonia, anche quest’anno non è mancato all’appuntamento ricordando quelli che ha definito “eroi del nostro tempo”.
Ma il ricordo più emozionante e commovente è partito dalle parole del capitano Marco Montemagno, che in quell’anno era in servizio presso i RIS di Messina, in quel reparto prestava servizio anche una delle vittime della strage, il maresciallo Alfio Ragazzi, qualche ora prima si erano sentiti al telefono, compagni della squadra di calcetto, avevano concordato, dopo il ritorno dall’Iraq, una partita che non fu mai giocata. L’intervento del capitano si è concluso con la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha ricordato il sacrificio dei 28 uomini morti.
Subito dopo una mazzo di fiori è stato depositato sotto la lapide che intitola la piazza alle vittime della strage ed è stato suonato “il silenzio”.
Una cerimonia breve, intensa e carica di significati. |
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