Le tasse sono da sempre uno degli argomenti con il quale si vincono o si perdono le campagne elettorali e la serata del 30 settembre ha ampiamente dimostrato quanto su imposte e tributi si giochino interi equilibri non solo di bilancio.
I due punti all’ordine del giorno sull’introduzione della TASI e sulle aliquote IMU, erano senz’altro il cuore dell’intera discussione del consiglio comunale, il campo di battaglia ideale tra maggioranza ed opposizione.
Il comune di Nicosia numeri alla mano si trova a dover riequilibrare entro la mezzanotte del 30 settembre un debito di circa 1.400.000 euro, debiti fuori bilancio ereditati dalla gestione delle passate amministrazioni che con il tempo si sono accumulati e sommati, tanto da arrivare a questa cifra consistente.
La relazione del dirigente dell’ufficio di ragioneria Giovanni Licalzi è molto chiara, occorre aumentare le entrate per riequilibrare e pareggiare i conti ed evitare sforamenti del patto di stabilità, la sua proposta è quella di introdurre la TASI, che per ben due volta nel 2014 e nel 2015 il precedente consiglio comunale aveva azzerato, ma questo non è sufficiente, occorre inoltre aumentare l’aliquota IMU.
Il dibattito in aula si accende con l’intervento del consigliere Filippo Giacobbe, totalmente contrario all’aumento della tassazione che aggraverebbe la situazione economica non certo florida di buona parte della cittadinanza, lui stesso e gli altri sei consiglieri d’opposizione nei giorni scorsi hanno presentato ben due mozioni tese a far aumentare le entrate ed evitare l’introduzione e l’aumento dei tributi comunali, la riduzione delle indennità del 50% di amministratori e consiglieri comunali e il recupero di un credito di 75.000 euro derivante da una sentenza risalente al 2009, ma è ben poca cosa rispetto alla mole di debiti del comune.
I consiglieri di maggioranza e la stessa amministrazione difendono ed appoggiano la richiesta dell’ufficio di ragioneria, innanzitutto secondo l’assessore al bilancio, Annamaria Gemmellaro, le nuove entrate secondo le complicate norme del patto di stabilità sbloccherebbero altre cifre che il comune ha in cassa, ma ad oggi non spendibili, sacrificio richiesto ai cittadini che serve per riequilibrare il bilancio, ma anche per liberare risorse da spendere per Nicosia.
Sullo stesso avviso è il sindaco Luigi Bonelli, da sempre contrario all’aumento della tassazione, ribadito anche in campagna elettorale, ma costretto davanti ai numeri impietosi e per senso di responsabilità e per una buona amministrazione ad appoggiare il provvedimento di aumento dell’imposizione fiscale.
L’amministrazione comunale ribadisce che non si nasconde dietro scuse, ci mette la faccia, consapevole che questo è un provvedimento impopolare, che susciterà critiche feroci e proteste, ma necessario.
Dopo una lunga pausa in cui i consiglieri riuniti in sala giunta hanno discusso per trovare un accordo sentendo anche i pareri dei tecnici comunali e dei revisori dei conti, il consiglio comunale di Nicosia ha approvato a maggioranza l’introduzione della TASI con l’aliquota dell’1,5 x 1000 e l’aumento dell’aliquota IMU all’8,6 x 1000, con un aumento delle entrate pari al poco meno di 1.200.000 euro, un salasso ed un sacrificio per le tasche dei nicosiani che si spera non sia vanificato nel tempo.
Hanno votato contro questi provvedimenti i consiglieri, Giacobbe, La Giglia, Li Volsi, Lo Votrico e Mancuso Fuoco. Il consiglieri che hanno votato a favore di questi provvedimenti sono: Balsamello, Bonelli, Castello, Castrogiovanni C., Castrogiovanni G., Catalano, Consentino, Di Costa, Gentile, Scinardi, Spedale, Zappia, in pratica tutta la maggioranza al completo ha sposato in pieno le tesi dell’amministrazione comunale per il riequilibrio dei conti, sblocco di somme dal patto di stabilità, con nuove risorse economiche. |
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