Il 28 settembre a Nicosia in consiglio comunale si discuterà della proposta da parte della maggioranza consiliare per l’introduzione della TASI e l’aumento dell’aliquota dell’IMU, due tasse comunali che colpiscono gli immobili e che di conseguenza andranno a gravare sulla tasche dei cittadini nicosiani.
Questo aumento è una soluzione proposta dall’amministrazione comunale per rispettare il patto di stabilità e mantenere gli equilibri di bilancio.
Con una nota degli uffici comunali di ragioneria è stata portata a conoscenza agli organi istituzionali del comune che esistono debiti fuori bilancio per oltre 680mila euro, il bilancio previsionale 2015 prevede una copertura di questi debiti per circa 57mila euro.
Per coprire questo buco nei conti comunali, l’amministrazione comunale ed i consiglieri di maggioranza, hanno proposto l’introduzione della TASI con l’aliquota dell’1x1000 che comporterebbe un gettito nelle casse comunali di circa 520mila euro e l’aumento dell’aliquota IMU dal 7x1000 attuale fino all’8,6 x 1000 con un gettito di 370mila euro o fino al 9,6 x 1000 con un gettito di 629mila euro.
Un aumento di tasse che per i nicosiani sfiora i 900mila euro, ma che potrebbe arrivare fino ad 1 un milione e 400mila euro, in più rispetto agli anni passati.
Per evitare questo aumento di tasse, i sette consiglieri di minoranza Giacobbe, La Giglia, Li Volsi, Composto, Lo Votrico, Mancuso Fuoco e Trovato, hanno proposto, attraverso una mozione indirizzata all’amministrazione comunale, di recuperare un credito, in favore del comune di Nicosia, relativo al mancato pagamento di canoni di una palazzina comunale di via San Giovanni occupata abusivamente fino al 2002.
Il credito fu accertato nel 2009, con una sentenza del giudice, che condannava i quattro debitori a pagare oltre 75mila euro.
In conclusione i consiglieri d’opposizione chiedono che prima di vessare i cittadini nicosiani con l’aumento dell’imposizione fiscale comunale, l’amministrazione dia mandato all’Ufficio tecnico Comunale ed alla Polizia Municipale di reperire le somme che ad oggi il comune vanta nei confronti dei debitori. |