Dalla fine di luglio è partita la campagna pubblicitaria lanciata da Sogin per informare i cittadini sul progetto di un deposito unico nazionale di scorie nucleari in Italia, che andrà a sostituire le decine di depositi temporanei che al momento custodiscono in via provvisoria i rifiuti radioattivi italiani
(http://www.depositonazionale.it/Deposito-Nazionale/Pagine/Che-cose-il-deposito-nazionale.aspx#superficie )
Al momento non è ancora stato identificato o comunque reso noto in via ufficiale il sito in cui verranno messi in sicurezza i rifiuti radioattivi prodotti in Italia, ma secondo indiscrezioni giornalistiche sembrerebbero considerate valide per la realizzazione di tale deposito nazionale di rifiuti radioattivi diverse zone della Sicilia e tra esse la provincia di Enna e le aree limitrofe, che dunque potrebbero essere adibite a pattumiera d’Italia di rifiuti pericolosi. Uno di questi siti sembrerebbe essere il giacimento di salgemma in provincia di Enna, sito individuato tra Agira, Leonforte e Nissoria.
Per altro, il deposito unico nazionale conterrà al suo interno un parco tecnologico che ospiterà un centro di studi e sperimentazione.
I senatori del Movimento 5 Stelle Catalfo, Girotto, Martelli, Giarrusso, Bertorotta, Santangelo, Puglia, Paglini, Serra, Blundo ed Airola hanno voluto indirizzare un’interrogazione ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico, sottolineando come la permanenza di scorie nucleari all'interno del territorio siciliano sarebbe disastrosa per tutta la regione, in quanto potrebbe mettere in pericolo, attraverso la contaminazione delle falde acquifere, non solo la salute dei cittadini, ma anche il settore agricolo e alimentare.
In tale atto i senatori chiedono ai ministri:
- se si intenda utilizzare il giacimento di salgemma ad Agira o qualunque altro sito per lo stoccaggio dei rifiuti ad alta radioattività;
- se vi sia stata fondata manifestazione di interesse da parte degli enti locali all'ospitare il deposito di superficie;
- quali siano gli effettivi standard di sicurezza per lo stoccaggio di tale materiale visto che nel decreto legislativo n. 31 del 2010 e nella guida tecnica n. 29 dell'ISPRA non vengono menzionati;
- quali operazioni di ricerca e sperimentazione saranno eventualmente svolti nel parco tecnologico e quale sia il grado di pericolosità per la popolazione circostante;
- se le indiscrezioni di stampa e le dichiarazioni rese da alcune cariche istituzionali siano fondate, e, nel caso in cui lo siano, se non vi sia una palese violazione del segreto di Stato apposto sulla CNAPI.
E’ possibile visualizzare il testo integrale dell’interrogazione on line al seguente indirizzo: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=939929 |
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