Durante l’ultima campagna elettorale tutti i candidati hanno focalizzato la loro attività sui finanziamenti comunitari o nazionali al fine di poter ottenere fondi per le asfittiche casse comunali ed avviare un ciclo economico che possa portare benefici a tutta la comunità.
Purtroppo uno dei bandi che avrebbe potuto dare maggiori benefici è andato irrimediabilmente perduto, si tratta dell’efficientamento energetico, un contributo al 100% del Ministero dello Sviluppo Economico rivolto ai comuni.
Una delle maggiori voci che incide sui bilanci comunali è senz’altro la spesa per l’energia ed il riscaldamento degli edifici comunali, attraverso questo bando sarebbe stato possibile ottenere a costo zero per il comune, la possibilità di realizzare progetti di efficientamento e produzione di energia da fonti rinnovabili a servizio di edifici pubblici, attraverso l’acquisizione, tramite le procedure telematiche del Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA), di beni e servizi legati all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili.
L’istanza era presentabile dagli uffici comunali dal 14 luglio al 12 settembre e prevedeva per ciascun intervento, oggetto della singola istanza, un contributo di 40mila euro.
Il bando prevedeva per ciascun edificio il finanziamento di impianti fotovoltaici connessi in rete, impianto solare termico acs per uffici, impianto solare termico acs per scuole con annessa attività sportiva, impianti a pompa di calore per la climatizzazione, ed il relamping, ovvero la sostituzione di lampade che, in un sistema di illuminazione, risultino inefficienti e quindi causa di sprechi energetici.
Come si buon capire oltre la totale gratuità degli interventi statali, nel tempo il comune avrebbe risparmiato notevoli cifre nei già asfittici bilanci comunali, soldi da reinvestire in altre attività produttive a beneficio di tutta la cittadinanza.
Quello che ci si chiede e se oltre l’efficiantamento energetico, non sia il caso di “efficientare” anche la macchina burocratica del comune, che in questo caso specifico si è fatta sfuggire un’occasione unica per poter risparmiare soldi pubblici, la spesa energetica in un bilancio comunale incide a volte anche per il 30 o 40% sul totale della spesa corrente, una perdita che di questi tempi non è sicuramente sopportabile. |