Presentata nei giorni scorsi una mozione consiliare a firma dei consiglieri Luciana Spedale, Giusi Gentile e Dario Scinardi del gruppo Impegno Comune, con questo documento si chiede al Sindaco e all’Amministrazione di promuovere ed intraprendere, in tempi utili, tutti gli atti necessari affinchè la struttura sportiva polivalente di c.da Fiumetto venga acquisita dal Comune di Nicosia e resa fruibile in pieno a tutta la cittadinanza.
La struttura sportiva fu costruita dall’ex Provincia Regionale di Enna, ma ancora oggi, non è stata definita la cessione da parte dell’ex Provincia al Comune di Nicosia, l’intero impianto sportivo purtroppo appare in stato di abbandono anche a causa della mancata ed adeguata custodia, nonostante tutti questi problemi la struttura è quotidianamente utilizzata da tantissime persone che per allenamenti ed attività sportive, in alcuni casi anche per l’organizzazione di manifestazioni. L’acquisizione dell’impianto dovrebbe portare finalmente chiarezza su molti punti, soprattutto quelli riguardanti la fruibilità e le responsabilità in caso di danni a cose o persone.
L’attività dei consiglieri di maggioranza ha portato anche alla presentazione di un altro documento firmato dai consiglieri Luciana Spedale, Giusi Gentile, Dario Scinardi e Nando Zappia di Impegno Comune a cui si è aggiunta Maria Di Costa di Cambiamo Nicosia, si tratta di una richiesta di convocazion per un consiglio comunale aperto alle associazioni rappresentative dei cittadini e per impegnare il Sindaco e l'Amministrazione a porre in essere tutti gli atti necessari e conseguenti al fine di : modificare lo statuto del comune di Nicosia, inserendo, in ossequio all'art. 1 della legge regionale n. 19/2015, il seguente articolo: "il comune di Nicosia riconosce il diritto umano all’acqua e l’accesso all’acqua potabile come diritto individuale e collettivo, universale, inalienabile, bene comune pubblico necessario per il soddisfacimento dei bisogni individuali e collettivi, non assoggettabile a finalità lucrative e a ragioni di mercato.”.
Sindaco ed amministrazione dovranno impegnarsi a chiedere al Presidente della Regione, in conformità all'art. 12, comma 1, di nominare con decreto una commissione per verificare gli inadempimenti contrattuali di Acquaenna, relativi al mancato pagamento dei canoni di concessione degli impianti, al reale funzionamento del depuratore, allo stato degli investimenti, come da piano d’ambito, alla mancata pubblicizzazione delle risultanze delle analisi sull’acqua, come previsto dalla carta dei servizi, questa commissione dovrà predisporre, ai sensi del comma 4 del citato art. 12, un relazione scritta sulla base degli inadempimenti contrattuali, chiedendo, laddove ricorressero i presupposti, entro 90 giorni, una proposta di risoluzione anticipata della convenzione.
Il sindaco inoltre dovrà intraprendere le azioni politiche e legali nei confronti del nuovo Commissario dell’ATO idrico di Enna, in pratica chiedere la convocazione straordinaria ed urgente dell’Assemblea dei Sindaci al fine di fare annullare in autotutela la delibera n. 2 del 26 giungo 2015 di presa d’atto dell’accordo bonario sottoscritto tra l’ATO idrico ed Acquaenna e valutare impugnazione dell’accordo bonario.
Per evitare i distacchi totali agli utenti morosi e la concomitante sospensione della erogazione dell’acqua , il sindaco dovrà emettere un’ordinanza per impedire questa azioni ad Acquaenna, i consiglieri nel documento ricordano che l’OMS (organizzazione mondiale della sanità), stabilisce che il fabbisogno minimo giornaliero per persona di acqua è di cinquanta litri al giorno pro-capite e di conseguenza proporre ai deputati regionali della Provincia di Enna la presentazione di un emendamento all'art. 10, comma 2, "al fine di garantire la fornitura minima di erogazione del quantitativo minimo vitale dell'acqua, pari a 50 litri giornalieri per persona, in caso di morosità, a tutti i cittadini, e non solo ai soggetti di cui all'art.10, comma 2".
In conclusione si chiede altresì di invitare Acquaenna ad istituire un apposito fondo di solidarietà a sostegno dei soggetti meno abbienti, ai sensi dell’art. 4, comma 12, della legge regionale 19/2015. |
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