Sono iniziati il 14 settembre i lavori per l’adeguamento del punto nascita e la risoluzione delle criticità riscontrate, se pur con notevole ritardo sul crono programma, stabilito dall’ASP 4 di Enna, si spera che non si vada oltre la data fatidica del 15 dicembre, giorno in cui dovrebbe riaprire il reparto.
Ma la chiusura momentanea del punto nascita sta cominciando a creare disagi nella popolazione non solo nicosiana, ma anche di quella del circondario. Domenica sera una partoriente a cui si erano rotte le acque è stata costretta a trasferirsi ad Enna.
La donna proveniente da Cerami e seguita dal suo ginecologo che opera al Basilotta di Nicosia, si rifiuta di fare un ulteriore viaggio verso Enna, ma il medico di turno non può far altro che convincere la partoriente ed i parenti che non esistono alternative, Il disappunto dei parenti e del marito della donna sono evidenti, ma le indicazione dell’ASP 4 di Enna sono precise ed il ginecologo di turno non può che adeguarsi.
Tra l’altro al momento del trasferimento si è presentato un ulteriore problema, l’ambulanza dell’ospedale è in “fermo tecnico”, occorre rivolgersi al 118, unica ambulanza presente in tutto il territorio, tra l’altro priva della strumentazione necessaria per i parti, la donna intorno a mezzanotte sale sull’ambulanza, accompagnata da un’ostetrica del nosocomio, ed arriva ad Enna dopo circa 50 km di strada all’una di notte, per fortuna tutto è andato a buon fine, ma dal racconto dei fatti si evince che qualcosa non va e quantomeno l’ambulanza dovrebbe essere adeguatamente attrezzata a queste evenienze. |
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