Si è tenuto ieri sera, presso il Centro Polifunzionale di Enna, un interessante incontro pubblico volto a chiarire le indiscrezioni, trapelate negli ultimi tempi, in merito all’annosa questione della creazione di un Deposito Nazionale di rifiuti radioattivi e dell’elaborazione di una Carta delle Aree Potenzialmente Idonee.
Le indiscrezioni, riportate da diverse testate giornalistiche, si sono concentrate sulle indagini effettuate dalla SOGIN Spa ( Società Gestione Impianti Nucleari) che si occupa dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e dello smaltimento di rifiuti radioattivi e sull’individuazione di possibili siti in cui costruire il futuro Deposito Nazionale da inserire nella Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee ( Cnapi). Tale Carta dovrà essere approvata dai Ministeri dell’ Ambiente e dello Sviluppo Economico e la pubblicazione ufficiale, originariamente prevista per settembre, è slittata a data da destinarsi.
Le indiscrezioni indicavano in provincia di Enna, ed esattamente nei pressi dei comuni di Agira, Leonforte e Nissoria, un giacimento di salgemma come sito idoneo ad ospitare rifiuti radioattivi per almeno 90 mila metri cubi.
Fortemente voluto dal Co. T. A. S. (Comitato Tutela Ambiente e Salute), l’incontro di ieri si è posto l’obiettivo principale di fare chiarezza, informare i presenti sugli ultimi sviluppi e fare il punto della situazione in merito ad una questione talmente importante e delicata da non poter essere affrontata soltanto sulla base di indiscrezioni, illazioni, ipotesi e notizie incontrollate.
Tonino Palma, Presidente del CO. T. A. S., ha contattato direttamente il dottor Fabio Chiaravalli della SOGIN per chiarire in maniera definitiva alcuni punti e smentirne altri. Le notizie e le indiscrezioni trapelate fino a questo momento devono, senza alcun dubbio, essere considerate false. Le informazioni in merito all’attività della SOGIN sono da ritenersi riservate e non verranno diffuse fino al momento della pubblicazione ufficiale della Carta Nazionale delle aree potenzialmente idonee.
La SOGIN considera la creazione del Deposito Nazionale una notevole opportunità economica per quei comuni che vorranno candidarsi ribadendo il fatto che, nel caso in cui non venisse presentata nessuna candidatura, la decisione definitiva verrà comunque presa dal Consiglio dei Ministri su Decreto del Presidente della Repubblica.
Molto interessante ed esaustivo l’intervento di Giuseppe Amato di Legambiente che, dati alla mano, ha spiegato le motivazioni per cui, sulla base delle caratteristiche e peculiarità morfologiche, il territorio dell’ennese dovrebbe essere escluso dalla lista dei siti papabili.
Indubbiamente densa di significati e spunti di riflessione l’analisi dell’idea di sviluppo del nostro territorio spesso legata alla necessità di interventi, investimenti e decisioni esterne subite da una popolazione del tutto rassegnata ed incapace di informarsi e reagire.
L’incontro è stato caratterizzato da numerosi interventi da parte dei presenti da cui è trapelato un netto atteggiamento di chiusura nei confronti della possibilità di un futuro convegno con i vertici della SOGIN ed il desiderio di ribadire, con tutti i mezzi disponibili, il proprio parere negativo in merito alla creazione di un Deposito Nazionale di Scorie Radioattive in provincia di Enna.
Negli ultimi tempi, i comuni di Regalbuto, Nicosia ed Agira si sono dichiarati “comuni denuclearizzati” per ufficializzare la propria posizione in merito alla vicenda.
Un breve aggiornamento sulla questione No MUOS, legato ad una nuova sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa, ha concluso il dibattito con la promessa di stilare un documento ufficiale dell’incontro da girare alle amministrazioni locali per coinvolgere la popolazione e le istituzioni, decidere quali dovranno essere le posizioni ufficiali e quali eventuali atti formalizzare nell’interesse ed in linea con la volontà della comunità locale.
Francesca Tremoglie |