Dopo il caso del 13 agosto, quando l’allevatore Alessandro Scardino fu “caricato” da un cinghiale, la stessa sorte è toccata ad un altro allevatore, Giacomo Di Dio, i cui terreni sono situati in c.da Valle dei Giunchi.
Nella mattinata del 31 agosto il giovane allevatore aveva sentito dei lamenti di una pecora, Giacomo Di Dio accorreva per capire quello che stava accadendo e notava che un agnello era stato azzannato, l’uomo non faceva i tempo a rendersi conto di quanto accaduto che il cinghiale lo assaliva, per fortuna sono intervenuti in soccorso i parenti dell’imprenditore agricolo, portandolo al pronto soccorso.
I sanitari dell’ospedale di Nicosia hanno riscontrato la frattura di due costole ed un ginocchio malandato, in serata l’allevatore ha voluto lasciare il nosocomio, preoccupato per aver lasciato soli i suoi familiari.
Nonostante da diversi mesi siano stati segnalati questi suidi, ormai diventati pericolosi pure per l’uomo, non sono stati presi i provvedimenti necessari da parte della autorità preposte.
Da marzo è stato costituito un comitato spontaneo con diversi allevatori di diverse contrade del territorio di Nicosia, stanchi di vedere i loro terreni e le staccionate distrutte ed i loro animali in costante pericolo. Le autorità sono state informate e l’allarme è arrivato fin sulla scrivania dal Prefetto di Enna, ma nulla si è mosso ed i provvedimenti stentano a decollare.
Nel frattempo si contano un morto in provincia di Palermo e due feriti nel territorio nicosiano.
Sergio Leonardi |