Il tanto atteso consiglio comunale che doveva discutere delle problematiche riguardanti la sospensione del punto nascita dell’ospedale Basilotta di Nicosia, si è concluso con una votazione in stile salomonico-democristiano, un “ni” che non scontenta il direttore generale dell’APS 4 di Enna Giovanna Fidelio e lancia un gridolino di protesta nei confronti di una decisione di sospensione che non convince fino in fondo.
La vera star del consiglio comunale è lei, la tanto attesa Giovanna Fidelio, direttore generale dell’ASP 4 di Enna , che rassicura tutti con i suoi sorrisi, “il punto nascita riaprirà senz’altro entro il 15 dicembre, nel frattempo occorre sospendere il servizio per le ristrutturazioni necessarie a risolvere le criticità”, questo in sintesi è il pensiero del massimo dirigente dell’azienda sanitaria ennese.
Sostanzialmente fiducioso anche il sindaco di Nicosia Luigi Bonelli sulla riapertura entro il 15 dicembre del punto nascita, la sua carica istituzionale non gli permette di essere polemico o di alzare la voce, ma di dialogare con le istituzioni e quindi deve prendere per buone le rassicurazioni dell’assessorato regionale alla sanità e del manager dell’ASP.
Poco polemici e collaborativi anche i consiglieri della sua maggioranza, fiduciosi nella riapertura del punto nascita.
Di diverso avviso i tre consiglieri di opposizione Filippo Giacobbe, Francesco La Giglia di Forza Italia e Santina Lo Votrico del PD. I tre consiglieri non si fidano delle parole della dirigente dell’ASP e chiedono sostanzialmente che l’attività del punto nascita non venga sospesa, ma che le attività continuino comunque all’interno del nosocomio, forti anche di circa 3000 firme raccolte nei banchetti installati in diversi punti della città ed anche fuori dai confini comunali insieme ai rappresentanti del Meetup del Movimento 5 Stelle e del Movimento per la Difesa dei Territori.
La dott.ssa Fidelio ascolta tutti sorridendo e prendendo appunti, oltre i consiglieri comunali, presenti anche i rappresentanti dei comuni di Agira con il sindaco l’on. Maria Greco, Capizzi con il sindaco Giacomo Purrazzo, Cerami con il presidente del consiglio Agostino Mongioj, Gangi con il presidente del consiglio Francesco Migliazzo, Sperlinga con il vice sindaco Rossella Cuccì ed il presidente del consiglio Felice Castello e Troina con il sindaco Fabio Venezia, le cui popolazioni usufruiscono delle prestazioni dell’ospedale di Nicosia e preoccupati per questa situazione di sospensione, soprattutto per il viaggio che attende le donne in attesa di partorire, considerando soprattutto le pessime condizioni delle strade, tutti si augurano che il punto nascita riapra nei tempi prestabiliti.
La risposta del direttore generale dell’ASP 4 di Enna non si lascia attendere, non accetta di prendersi in carico le circa 3000 firme dei cittadini, dimostrando poco rispetto per la popolazione locale e rispondendo che nessuna mamma verrebbe a partorire in un ospedale sapendo che la sua vita e quella del bambino che aspetta sarebbero a rischio, questa affermazione ha generato le proteste del pubblico presente in aula.
Con un’altra affermazione critica i politici presenti tra i banchi del consiglio perché ora protestano ed invece non hanno pensato a sistemare le strade, dimenticando che anche lei si trova ricoprire questo ruolo grazie ad una nomina politica e apostrofa “in cerca di consensi elettorali” quei consiglieri che hanno raccolto firme per tutto il mese d’agosto e questo manda su tutte le furie il consigliere Giacobbe che interrompe l’intervento del manager dell’ASP chiedendo le immediate scuse, unico ad indignarsi per questa uscita infelice.
La vera lotta però è all’interno del consiglio comunale i tre consiglieri Giacobbe, La Giglia e Lo Votrico hanno presentato una mozione che chiede di non sospendere l’attività del punto nascita, la seduta viene interrotta per 15 minuti, nel frattempo la dott.ssa Fidelio ha lasciato il consiglio comunale, dalla riunione tra i consiglieri esce fuori una mozione emendata che di fatto svuota il significato stesso per cui era stata presentata, ovvero prendere una decisione netta o si o no, è prevalso un democristiano “ni”, un emendamento con il quale si impegna a far rimanere il punto nascita aperto solo se entro il 31 agosto saranno rimosse le 64 criticità riscontrate, ben sapendo che i miracoli li faceva solo un tale Gesù Cristo nato 2000 anni fa ed in caso ridurre i tempi di sospensione da 90 a 60 giorni se questo non dovesse avvenire.
Un “contentino” che non scontenta la manager, ma la mozione non viene votata solo dalla “signora in rosso” (apostrofata in questo modo poco elegante dalla dott.ssa Fidelio) la consigliera Santina Lo Votrico, rimasta coerente fino all’ultimo con le sue idee. I consiglieri Giacobbe e La Giglia, pur di far mettere ai voti questa mozione, hanno dovuto accettare il compromesso di votare favorevolmente la mozione emendata.
Si è assistito nella serata del 27 agosto a quello che oggi è il teatro della politica anche nazionale, dove burocrati e manager dettano i tempi, prendendo le decisioni e la politica si inchina a queste scelte, salvo poi lamentarsi se arrivano i tagli e gli scippi.
Probabilmente il punto nascita riaprirà, il sindaco e la maggioranza del consiglio comunale sono pronti a metterci la mano sul fuoco, assicurando che entro il 15 dicembre tutto tornerà alla normalità, nel frattempo osserveremo che il crono programma venga rispettato, sperando che non ci si debba pentire di questa decisione, vorremmo ricordare che burocrati e manager non sono soggetti a rispondere alla volontà popolare e che molti di questi signori percepiscono stipendi fuori dalla media, cancellare un servizio con un semplice tratto di penna per loro non comporta nulla, probabilmente alla fine verranno pure premiati per il “risparmio” ottenuto, siamo sicuri che ci si possa fidare ancora di questa gente dopo i tagli che Nicosia ed il suo circondario hanno dovuto subire negli ultimi anni ?
Sergio Leonardi |