Le notizie di stampa, che nell’ultimo mese hanno riportato la possibilità che la provincia di Enna sia stata scelta per ospitare il deposito nazionale delle scorie radioattive, hanno allarmato le popolazioni locali.
Diversi gruppi politici si sono mossi per far dichiarare il proprio comune “zona denuclearizzata” ed impedire non solo il deposito, ma anche il passaggio di scorie radioattive.
I comuni di Agira e Regalbuto hanno già, con un’apposita delibera, dichiarato il proprio comune denuclearizzato,.
Sulla stessa lunghezza d’onda si è mosso il comune di Nicosia, l’8 agosto la questione era stata sollevata nel civico consesso dal consigliere del PD Santina Lo Votrico, successivamente il 10 agosto il MeetUp del Movimento 5 Stelle di Nicosia aveva protocollato una richiesta in tal senso, nella maggioranza è stata il consigliere Luciana Spedale di Impegno Comune a depositare la scorsa settimana una mozione che chiede di dichiarare Nicosia comune denuclearizzato.
Anche i gruppi di opposizione hanno presentato una loro mozione comune, su proposta del consigliere Francesco La Giglia e controfirmata dai suoi colleghi Filippo Giacobbe di Forza Italia, Sergio Composto, Sigismundo Li Volsi e Santina Lo Votrico del PD e Nino Mancuso Fuoco di Sicilia Democratica, chiedendo in pratica che a Nicosia si vieti il passaggio ed il deposito di scorie radioattive e nel contempo venga invitato in consiglio comunale Giuseppe Regalbuto, presidente della commissione miniere siciliane dismesse, che nei giorni scorsi ha sollevato il caso con alcune sue dichiarazioni agli organi di stampa destando scalpore e preoccupazione in tutta la provincia ennese.
Sergio Leonardi |