Gli attivisti dei Meetup della provincia si sono incontrati nei giorni scorsi presso la sede di Enna con il portavoce all'Ars Giancarlo Cancelleri, presidente della Sottocommissione sulle miniere.
Nonostante il clima di vacanze ci si è voluto incontrare a seguito della notizia pubblicata a fine luglio sulla possibile individuazione di alcune aree dell'ennese come siti di smaltimento di rifiuti pericolosi radioattivi. In particolare sembrerebbe che due giacimenti, la miniera di San Paolo in territorio di Agira e quella di Regalbuto, siano fra i possibili candidati a diventare deposito unico di stoccaggio.
Una direttiva Europea impone, infatti, agli Stati membri di dotarsi di un deposito adatto a ricevere e conservare i rifiuti radioattivi prodotti dal Paese stesso. L'Italia,in passato, ha prodotto rifiuti ad alta radioattività, molti dei quali si trovano da diversi anni in Germania e Francia, ed a bassa e media radioattività come materiale farmaceutico e ospedaliero, e adesso ha l'obbligo di depositarli in un unico grande sito nazionale.
L'incarico di stilare una mappa di potenziali siti sul territorio è stato affidato alla SOGIN, che è la società di Stato responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi compresi quelli prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare, lo studio per la individuazione di un sito di deposito unico nazionale.
Già nel 2003 la società, collaborando con l’ISPRA e l’ENEA, ha stilato un primo rapporto “Studio per la localizzazione di un sito di deposito” siglato come Documento PDN RT 002, nel quale si individua la griglia di valutazione degli ostacoli alla realizzazione del deposito stesso.
Non furono esclusi i siti di Villapriolo (ex Miniera di Corbillo), Pasquasia e Regalbuto.
Il sito di contrada San Paolo ad Agira venne escluso poiché la sua entrata si trova ad un'altezza dal livello del mare maggiore a 500 metri, mentre quello di Pasquasia, allora idoneo, oggi di fatto non sarebbe tra i più a rischio poiché “non risulta adeguatamente isolato”.
Cancelleri, informato nei dettagli da attivisti di Agira, Enna e Regalbuto sulle peculiarità dei loro territori, si è subito incaricato di pianificare una riunione in terza commissione per fare il punto sulla situazione e chiedere informazioni all'assessore preposto e ha dato piena disponibilità, ribadendo quanto espresso a mezzo stampa ad inizio mese, a vigilare sulla vicenda in attesa che il Ministero dell'Ambiente e dello Sviluppo Economico rendano nota la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) , presumibilmente a fine mese prossimo.
Tra le iniziative che gli attivisti hanno promosso durante la riunione ci saranno banchetti informativi in piazza, incontri pubblici di dibattito e scambio di idee e l'atto, in seno al proprio consiglio comunale, di dichiarasi all'unanimità “Territorio denuclearizzato” a rimarcare un'assoluta volontà popolare.
Resta di fatto che il Deposito Unico di Scorie dovrà essere realizzato da qualche parte e che la vicenda, presto o tardi, si troverà davanti alla volontà popolare che Noi come Movimento 5 Stelle sosterremo e difenderemo sino innanzi al consesso del Parlamento Europeo.
I Meetup del Movimento 5 Stelle della provincia di Enna |
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