La notizia che la SOGIN, la società che si occupa dello smantellamento degli impianti nucleari italiani, avrebbe individuato un’ex miniera di salgemma in provincia di Enna dove si dovrebbero depositare circa 90 mila metri cubi di scorie nucleari italiane, derivate dallo smantellamento degli impianti nucleari e dalle operazioni di medicina nucleare, industriali e di ricerca, ha destato un’enorme scalpore e le reazioni della politica non solo locale, ma anche a livello regionale e nazionale.
In un primo momento si era pensato che questo sito era stato individuato tra i territori di Agira ed Assoro, ma ieri, durante il consiglio comunale di Nicosia, il sindaco Luigi Bonelli ha affermato che in quella zona miniere di salgemma o sali potassici non ce ne sono. C’erano delle miniere di zolfo, tutte abbandonate da decenni, di sali, c’è il grande giacimento di Mandre nei pressi di Villadoro quindi nel territorio comunale di Nicosia, un tesoro dimenticato e mai sfruttato che potrebbe però ospitare questi rifiuti pericolosi.
Senza creare facili allarmismi, il sindaco Bonelli si attiverà immediatamente, prima per verificare l’attendibilità della notizia e poi contatterà il ministero dell’ambiente ed i vertici della regione chiedendo un colloquio direttamente con il presidente Rosario Crocetta, solo il governatore della Sicilia potrà fermare questa ennesima follia.
Sergio Leonardi |
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