E’ il primo atto del neo consigliere del Partito Democratico Santina Lo Votrico, alla fine del consiglio comunale ha voluto evidenziare uno degli sprechi rilevati durante la sua breve esperienza all’interno del consiglio comunale.
Il consigliere Santina Lo Votrico lavora presso un ente privato che gestisce fondi pubblici, essendo un membro della seconda commissione per ogni riunione che si svolge durante le ore lavorative, il suo datore di lavoro ha diritto ad un rimborso a carico del Comune di Nicosia. Il consigliere ha indagato per capire a quanto ammonta questo rimborso, calcolabile in base al livello retributivo del dipendente e nel suo caso ammonta a ben 180 euro, la seconda commissione consiliare è quella che si riunisce il maggior numero di volte, da un rapido calcolo un dipendente con il livello occupazionale del consigliere Lo Votrico costerebbe all’ente comunale oltre 6000 euro l’anno, in più vanno aggiunti i gettoni di presenza.
Il consigliere del PD ha chiesto che le convocazioni della seconda commissione avvengano il pomeriggio, fuori dagli orari di lavoro, in modo tale che il comune possa risparmiare questa cifra.
La questione dei rimborsi non è legata solo al consigliere Lo Votrico, che giustamente ha denunciato questo spreco, ma a tutti i dipendenti pubblici e privati che usufruiscono di permessi per partecipare alle riunioni di commissione o ai consigli comunali.
Questa denuncia di sprechi si aggiunge alla richiesta del consigliere Filippo Giacobbe, che nei giorni scorsi, con una sua mozione, ha chiesto che la metà dell’indennità di carica degli amministratori ed i gettoni di presenza dei consiglieri comunali, vengano devoluti all’interno di un capitolo di bilancio in favore dei lavoratori dei cantieri di servizio rimasti fuori da quelli attualmente attivati e si tratta di circa 150 lavoratori.
La mozione ha causato non poche polemiche all’interno del consiglio comunale, da molti ritenuta demagogica, ma c’è da ricordare la recente rinuncia, quando da gennaio 2015 gli ex consiglieri comunali, quasi all’unanimità rinunciarono, fino alla fine del mandato, ai gettoni di presenza.
Sergio Leonardi |