Si preannuncia un’estate calda sul fronte della gestione di rifiuti, mentre l’ATO EnnaEuno in liquidazione batte cassa e chiede ai comuni dell’ennese di pagare i debiti, stenta anche a partire la nuova SRR e l’ARO di Nicosia.
La scorsa settimana tutti i 20 comuni dell’ennese sono stati commissariati dalla Regione Sicilia, Nicosia in prima fila con il debito più alto 1.343.000 euro, soldi che a quanto pare sono dovuti per stipendi arretrati agli amministrativi e per il conferimento presso la discarica di Motta Sant’Anastasia, il commissario ad acta nominato dalla regione presenterà presto il conto al comune e a quanto pare non ci sarà nessun credito che si potrà compensare.
Sul fronte discarica si apre un altro fronte, da inizio luglio la Oikos, società privata che gestisce la discarica di Motta Sant’Anastasia, potrebbe chiudere i cancelli all’ingresso degli automezzi dell’ATO EnnaEuno a causa dei debiti accumulati e mai pagati, questo si tradurrebbe nell’ennesima emergenza sanitaria con accumuli di spazzatura nelle nostre strade, spettacolo indegno a cui i cittadini dell’ennese sono tristemente abituati.
Ma se il carrozzone dell’ATO sta ormai esalando gli ultimi respiri, prima della sua definitiva chiusura, non è certo ben messa la SRR, la nuova società che ha ereditato dalla liquidata EnnaEuno tutti i problemi irrisolti, a cominciare dai dipendenti e dalle ARO comunali che stentano a partire.
A Nicosia la ARO è stata la prima in provincia ad avere il piano approvato dalla regione, la prima ad indire la gara per la gestione del servizio di igiene ambientale e ad aggiudicarla alla Multiecoplast di Torrenova per un importo di 8.900.000 euro che gestirà il servizio per sette anni.
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Ad oggi questa gestione non è partita, non è stato realizzato il Centro Comunale di Raccolta, essenziale per il servizio, ma il problema più grave riguarda i dipendenti dell’ATO che dovranno transitare nella SRR e successivamente all’ARO, si tratta di 25 operai e sei amministrativi, per i quali le organizzazioni sindacali Fit–Cisl, Uil e Fiadel contestano apertamente la procedura di affidamento alla Multiecoplast, in quanto esclusi dalle procedure di concertazione a tutela dei lavoratori. A quanto pare i lavoratori non accetterebbero di essere assunti da una società privata, sebbene il comando non sia più previsto.
A questo si aggiunge che dall’inizio dell’anno l’ATO non ha inviato al comune il piano economico attraverso il quale l’ufficio di ragioneria del comune può emettere il ruolo e la relativa bollettazione, nel bilancio di previsione tecnicamente è stato previsto il costo del servizio, ma il piano economico dell’ATO potrebbe essere diverso ed i ricorsi contro un’eventuale bollettazione emessa d’imperio dagli uffici comunali fioccherebbero e così tutto si ripercuote sulle casse comunali che continuano ad anticipare stipendi e costi del servizio senza incassare nulla.
Una situazione difficile su diversi fronti che la nuova amministrazione dovrà affrontare in modo risolutivo, per evitare di continuare con una gestione divenuta negli anni fallimentare.
Sergio Leonardi |