Netta e decisa la posizione del PD di Leonforte che, in una nota stampa ufficiale, dichiara a gran voce di essere fermamente contrario agli aumenti della TASI sulla prima casa e dell’ IMU agricola.
“Questi aumenti sono obbligatori per l’accesso al fondo di rotazione, un prestito, accessorio al piano di riequilibrio, che consente di avere dallo Stato circa 3 milioni di euro senza interessi. Questo prestito, però, ci obbliga al rispetto di alcuni impegni intollerabili per i cittadini che in 10 anni pagherebbero circa 3,5 milioni di euro in più di tasse senza la possibilità di utilizzare questo denaro per altri servizi. Ora, inoltre, abbiamo certificato un avanzo di oltre 650.000 euro che andrà a crescere nei prossimi anni e che rende inutile il fondo di rotazione”: queste le parole della dichiarazione ufficiale del segretario del PD, Antonio Vanadia.
Critico, nella nota stampa, l’atteggiamento nei confronti del sindaco e della Giunta a cui non si attribuisce il merito per il miglioramento dei conti determinato, secondo il parere del segretario, dal risparmio sui gettoni di presenza dei consiglieri e dal taglio dei servizi.
Continua ancora Vanadia: “considerato che in tre anni azzereremo il disavanzo, visto che si è intrapreso da più di 5 anni un percorso virtuoso, visto che questo aumento non avrà alcuna ricaduta positiva sulla collettività, non ha alcuna giustificazione andare a massacrare la città senza possibilità di ripensamento per altri 9 anni. E’ una follia che il PD non può e non vuole permettere e pertanto faremo la nostra battaglia per evitare questa ulteriore mazzata sulla città. Vincere questa battaglia significa stare dalla parte dei leonfortesi, significa stare dalla parte dell’equità e non del rigore a tutti i costi, significa smetterla di svuotare le tasche delle nostre famiglie che sono già vuote. Un’ultima considerazione sugli appelli alla ricomposizione del centrosinistra che risultano del tutto strumentali se questa collaborazione deve consumarsi sull’aumento delle tasse e alle spalle della comunità senza, cioè, alcuna programmazione seria ma solo brancolando nel buio”.
Francesca Tremoglie |