“E’ un caso paradossale, un’assurdità, il fatto che ci siano a disposizione delle imprese dei fondi comunitari che non possono essere intercettati a causa del menefreghismo delle imprese stesse”.
Sono queste le parole dure del Presidente di Unimpresa Interprovinciale En-Cl, Salvatore Puglisi, dopo la pubblicazione di un bando, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito del POI Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico FESR 2007-2013, che prevede una dotazione finanziaria complessiva di 50 milioni di euro, con un contributo pari al 100% a fondo perduto dell’importo finanziabile, per tutte le amministrazioni comunali delle regioni convergenza (Sicilia, Calabria, Campania e Puglia) che intendono realizzare interventi di efficientamento energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili sui loro edifici.
“Il bando – spiega Puglisi – prevede dei fondi a sportello per tutti gli edifici comunali di proprietà dell’amministrazione o del Demanio dello Stato che siano nella disponibilità esclusiva dell’amministrazione, che intendono dotarsi di impianti fotovoltaici, solari termici, impianti a pompa di calore e interventi di relamping”.
Il problema è – continua il Presidente Unimpresa – che l’intera procedura di aggiudicazione della gara d’appalto deve svolgersi all’interno del MePA (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione) tramite una richiesta di offerta che l’amministrazione deve presentare ad almeno cinque imprese regolarmente iscritte alla categoria “Fonti rinnovabili ed efficienza energetica”.
Il paradosso sta nel fatto che nella nostra provincia non abbiamo un numero minimo di imprese che lavorano nell’ambito delle energie rinnovabili che siano regolarmente iscritte al MePA.
Per cui ci troviamo nelle condizioni di avere dei fondi disponibili ma non abbiamo le imprese che possono materialmente realizzare i lavori”.
Unimpresa En-Cl sta portando avanti da mesi una campagna di sensibilizzazione nei confronti delle imprese che possa far capire loro l’importanza dell’iscrizione al mercato elettronico, unico strumento legalmente valido con cui le imprese possono lavorare con la pubblica amministrazione.
“Basta pensare – spiega Puglisi – che anche una risma di carta oggi, in osservanza delle leggi sulla trasparenza, deve essere acquistata tramite il MePA. E mi sembra assurdo che le forniture negli uffici delle nostre amministrazioni vengano fatte da imprese provenienti dalle regioni del nord Italia, perché nella nostra provincia sono poche le imprese che fanno forniture per uffici iscritte al registro”.
E conclude: “Noi siamo a disposizione sia delle amministrazioni comunali che delle imprese per attivare tutte le procedure necessarie per la partecipazione a questo bando. E’ un’opportunità che le nostre amministrazioni comunali e le imprese non possono lasciarsi scappare, visto il momento di forte difficoltà che stanno attraversando. Inoltre, grazie a questi fondi, le amministrazioni avrebbero un forte risparmio sulla bolletta dell’energia elettrica, una spesa che incide fortemente sui loro bilanci”. |