23/05/2015 - Nicosia, gli alunni della scuola ricordano la strage di Capaci

Per il secondo anno consecutivo la scuola Filippo Randazzo, del secondo circolo didattico di Nicosia, ha ricordato la strage di Capaci del 23 maggio 1992, nella quale persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, cinque vittime uccise da Cosa Nostra, un attentato che scosse le coscienze di molti italiani e che ancora oggi viene ricordato in tutta Italia.

Attorno all’albero di Santa Maria di Gesù, dedicato alla memoria del giudice Giovanni Falcone tanti giovanissimi alunni della scuola elementare, 23 anni fa non erano ancora nati, ma è ancora più significativo il ricordo che in questo arco di tempo è rimasto sempre vivo, non solo nel cuore e nelle coscienze della maggior parte degli italiani, ma rimane vivo nel ricordo storico di quei tragici fatti anche nelle giovani generazioni.

Le maestre hanno voluto rendere protagonisti di questa giornata i loro giovani studenti, in prima fila anche il dirigente scolastico Felice Lipari, presente anche il comandante della compagnia dei carabinieri di Nicosia il capitano Marco Montemagno, accompagnato dal comandante della stazione dei carabinieri il maresciallo Michele Amico, in rappresentanza di tutte le forze dell’ordine che in questi anni di guerra alla mafia hanno lasciato sul campo tante vittime.

I bambini hanno piantato dei fiori di carta nell’aiuola che circonda l’albero Falcone insieme ai tanti messaggi e foto che ricordano le vittime di mafia, hanno deposto fiori davanti alla targa, realizzata dal maestro Tamburello, che ricorda i due magistrati eroi Falcone e Borsellino e successivamente maestre, genitori ed alunni hanno intonato l’inno nazionale.

Canti e balli hanno accompagnato questa commemorazione che non vuole essere un momento triste, ma un giorno di speranza, attraverso l’educazione verso la legalità che parte dalle scuole e sarebbero contenti oggi le tante vittime di mafia se potessero vedere queste giovani generazioni che non hanno dimenticato e che attraverso il loro sacrificio forse un giorno saranno degli adulti consapevoli e pronti ad educare altre generazioni verso il rispetto per la propria terra, per le persone che ci vivono e per la legalità.