Una campagna elettorale molto sobria, al limite della noia, con due candidati apprezzati per le loro doti umane e professionali, tutto sembrava incalanarsi tranquillamente in non–duello tra due persone, Bonelli e Mancuso, che si apprezzano e per certi versi condividono anche alcuni punti dei loro programmi.
Il flair play mediatico lo si nota anche dai potenziali candidati, in attesa delle liste ufficiali, qualcuno si è già palesato, qualcuno si è sorprendentemente schierato dalla parte opposta rispetto al partito di appartenenza, tutti pronti ad aspettare con un “volemose bene” il primo giugno quando verrà proclamato il ventunesimo sindaco del dopoguerra.
A sparigliare le carte e ravvivare un clima fin troppo sereno, arriva l’accordo raggiunto tra le forze politiche facenti capo ad un centro-destra che sembrava dovesse estinguersi ed invece dopo il non accordo raggiunto con l’avv. D’Alessandro, il progetto ha preso vita e Forza Italia, guidata dall’avv. Filippo Giacobbe, insieme ai centristi di UDC Sicilia guidati da Carmelo Amoruso, hanno trovato un’intesa per presentarsi insieme e tentare la scalata al palazzo di città.
Top secret per il candidato a sindaco, solo nelle prossime ore potrebbe essere svelato il nome di colui che correrà insieme a Bonelli e Mancuso.
Il matrimonio ha origini lontane, nasce prima delle improvvise dimissioni dell’ex sindaco Malfitano, i tentativi del suo enturage di evitare la sfiducia in aula sembravano avere un buon esito, quando si era riusciti quasi a convincere Forza Italia a non votare la sfiducia in cambio di un rimpasto assessoriale, ma non tutti gli “azzurri” sembravano d’accordo su questa scelta, le febbrili trattative si prolungavano fin alle prime luci del’alba del 3 dicembre, il giorno della discussione in aula della sfiducia, alla fine il sindaco Malfitano non ha voluto “rischiare” il voto in aula di fronte all’incertezza su alcuni voti mancanti ed ha preferito lasciare la poltrona di primo cittadino.
I tentativi falliti di una grande coalizione prima e di un terzo polo con alla guida un riconosciuto professionista fuori dagli schemi classici della politica sono andati a vuoto, il rischio per Forza Italia di rimanere fuori dai giochi era serio, l’intesa con le persone vicine all’ex sindaco Malfitano, in primis il suo vice-sindaco Amoruso, negli ultimi giorni si sono fatti intensi e l’intesa che era nell’aria da qualche giorno alla fine è arrivata.
Cosa potrà fare questo terzo polo è difficile da prevedere, all’interno ci sono personaggi consolidati nel mondo della politica nicosiana, come l’avv. Giacobbe che ha un suo pacchetto di consensi costruito nel tempo, così come altri esponenti del centro-destra, da non sottovalutare l’appoggio che potrebbe dare l’ex sindaco Malfitano dietro le quinte o addirittura in prima persona, non ha più l’ampio consenso ottenuto nel 2012, ma ha pur sempre un numero di voti che potrebbe consentire un discreto successo elettorale a questa alleanza, a questo quadro si aggiungono gli scontenti coloro che in presenza dei soli candidati Bonelli e Mancuso non avrebbero votato e probabilmente con questa alternativa potrebbero ripensarci.
La situazione politica è abbastanza fluida, il rischio che si corre e che nessuno dei tre poli attuali raggiunga il 40% dei consensi, soglia minima per ottenere la maggioranza in consiglio comunale, dietro l’angolo c’è anche il pericolo del voto disgiunto, ovvero le preferenze date ai consiglieri in difformità al scelta del sindaco da loro sostenuto, si rischia ancora una volta di avere un primo cittadino senza una maggioranza solida con tutti i rischi che questo crea per la governabilità della città.
Sergio Leonardi |