Il comune di Catania raccoglie avvia dei progetti per combattere il bullismo nelle scuole. L'iniziativa, fortemente voluta dal sindaco Enzo Bianco, insieme al Prefetto di Catania Maria Guia Federico, e tradotta in termini concreti dall'assessore Valentina Scialfa, intende realizzare presso alcuni istituti scolastici cittadini un progetto teso a contrastare questo tristissimo fenomeno. Operazione messa in atto di concerto con la Prefettura e l'Ufficio Scolastico Regionale.
"Il bullismo è un tema pesante - ha dichiarato il sindaco Bianco- Un problema che tutti noi componenti del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica abbiamo preso a cuore. Un fenomeno che crescendo diventa poi vera e propria criminalità e che va combattuto con sistemi intelligenti. Proprio come quello ideato dall’amico scrittore Enzo Russo. Un’idea semplice che si basa su un concetto ben preciso: noi ci salviamo solo se lo vogliamo. Dobbiamo quindi scatenare gli anticorpi positivi della nostra società. Una reazione che deve scattare prima ancora dell’intervento delle istituzioni. Il bullismo è un fenomeno che deve essere emarginato sin dalle sue prime manifestazioni e che in questo modo si può spegnere”.
L’iniziativa sarà realizzata in via sperimentale in tre scuole secondarie di primo grado (Malerba, Montessori/Mascagni, Pestalozzi) e in tre di secondo grado (Cutelli, Vaccarini e Wojtyla).
Il Prefetto Guia Federico ha dichiarato "L’obiettivo - è quello di promuovere la cultura della legalità attraverso un coinvolgimento diretto degli alunni, affidando loro un problema che fino ad oggi non è stato ancora risolto. Il ministero dell'Interno sta promuovendo vari progetti di sensibilizzazione a cui Catania è felice di aderire". All’interno delle scuole coinvolte verranno create associazioni antibullismo strutturate come la associazioni antiracket.
Il progetto è semplice. Negli istituti pilota ogni classe elegge un alunno che diventa "l'onorevole" antibulli e ogni scuola elegge un presidente che ha il compito di coordinare gli onorevoli e preparare ogni tre mesi una relazione sull'andamento del progetto. Ogni scuola ha anche due referenti tra i docenti che raccolgono le segnalazioni e, insieme con i ragazzi, presentano i casi innanzi al Consiglio d'istituto dove vengono stabilite le sanzioni.
Claudia Fisicaro |