13/03/2015 - Nicosia, continuano i distacchi di massi dalla ‘’Lavanca’’
Il dissesto idrogeologico della zona della “Lavanca” continua incessantemente, nei giorni scorsi si sono distaccati alcuni massi finiti nella sottostante viale regina Elena, una strada che lo scorso anno, nel mese di aprile fu oggetto di un altro distacco di un masso che colpi un auto in sosta e fini per sfiorare il vicino asilo, per fortuna senza provocare danni alle persone.
La strada da allora fu chiusa al traffico, da allora sono state montate nel frattempo delle reti e delle barriere paramassi per evitare che ulteriori distacchi provochino altri danni a cose o persone.
Manca solo il collaudo del Genio Civile e la strada potrà riaprirsi al traffico evitando anche l’accumulo di spazzatura che in questi mesi gli abitanti hanno continuato a gettare nonostante l’ATO non potesse passare con i suoi mezzi per raccogliere i rifiuti, causando di fatto un ulteriore degrado del quartiere.
La “Lavanca” storicamente è una zona idrogeologicamente instabile, nel 1757 una frana fece crollare circa 400 abitazioni, palazzi nobiliari e la basilica di Santa Maria Maggiore consacrata nel 1267, una vera e propria opera d’arte in stile svevo-normanno.
Un muro di sostegno agli inizi degli anni 70 fu costruito proprio dove sorgeva l’antica basilica, ma l’intera zona necessiterebbe di un intervento globale, nel 2001 furono stimati i costi di questi interventi intorno ai 5 milioni di euro , l’intero progetto fu inserito dal ministero per l’ambiente nel “programma di interventi urgenti per la riduzione del rischio idrogeologico” per cui fu effettuato un primo stralcio di poco più di un milione e ottocentomila euro, ma i successivi finanziamenti al progetto furono poi bloccati.
La prossima amministrazione comunale dovrà necessariamente porre al centro dell’attenzione questo problema, considerando che lo scivolamento a valle non si è mai fermato.
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