Nel primo pomeriggio del 12 marzo i carabinieri della compagnia di Nicosia hanno arrestato il 69enne pensionato Santo Di Bella sperlinghese, ma residente a Nicosia.
L’uomo è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione alla pena di 10 anni di reclusione e dovrà scontare la pena residua di 8 anni, 5 mesi, 25 giorni di reclusione e le seguenti pene accessorie: interdizione perpetua dai pubblici uffici, interdizione legale durante la pena, sospensione dell’esercizio della patria potestà durante la pena.
L’11 marzo, la Corte Suprema di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dal legale dell’uomo ritenendolo quindi colpevole dei reati di tentato omicidio plurimo, danneggiamento e diffamazione.
I fatti per cui il Di Bella è stato condannato risalgono a circa due anni fa, il 19 marzo del 2013, l’uomo aveva appreso la notizia di aver perso una causa civile che vedeva come avversari gli Emanuele, la lite era nata dal mancato riconoscimento, da parte del Tribunale, della proprietà di un terreno di 10 mila metri quadrati, ereditato da uno zio degli Emanuele, Di Bella lo pretendeva come pagamento per l’assistenza prestata all’anziano.
Appresa la notizia Di Bella si recava presso la propria abitazione a Sperlinga, prendeva il suo fucile e si dirigeva verso la casa della controparte sparando al volto, alla schiena ed al torace di Michele Emanuele che per le ferite riportate perse un occhio.
L’aggressore, dopo aver ferito Michele Emanuele si mise alla ricerca del vicesindaco di Sperlinga Epifanio Emanuele, fratello di Michele, e quando lo incrociò in auto aprì il fuoco anche contro di lui, ma senza colpirlo, Di Bella fuggì dirigendosi a Nicosia, dove fu arrestato dai Carabinieri.
Al termine delle incombenze di rito, il Di Bella è stato condotto presso la Casa Circondariale di Enna.
Sergio Leonardi
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