“Il mio pupillo è il gruppo”. Queste le parole di Piero Infantino, nuovo tecnico della Leonfortese, 48 anni, di Cammarata, in provincia di Agrigento, nella conferenza stampa di presentazione tenutasi in mattinata.
In casa Leonfortese c’è voglia di lasciarsi alle spalle la terribile settimana che ha visto Gaetano Mirto dare le proprie dimissioni. “Abbiamo chiuso una brutta parentesi – dichiara Nuccio Buono, che chiede espressamente di non fare domande sul caso Mirto – ma ormai è acqua passata. Sono cambiati alcuni uomini ma il nostro obbiettivo è sempre lo stesso: la salvezza. Penso che la scelta del tecnico sia quella giusta, ho fiducia e difficilmente mi sbaglio quando giudico un nuovo arrivato”.
Spiega la scelta il ds Giovanni Martello: “Abbiamo preso un allenatore competente e di grande spessore umano. Un grande uomo oltre che un tecnico preparato”. “La scelta è stata ponderata, – continua Martello – in quanto abbiamo un progetto da portare avanti che è principalmente quello della salvezza ma anche quello di valorizzare i giovani. Siamo a completa disposizione del mister come sempre abbiamo fatto e gli facciamo un in bocca al lupo”.
E proprio l’aspetto umano di cui parla il dirigente è la prima cosa a uscire fuori da Infantino che da subito ricorda il suo predecessore: “Il mio primo pensiero va a Mirto per l’amicizia e la stima che ci lega. Sarà un compito arduo sostituirlo ma spero di continuare sulla sua strada”. Sulla decisione di accettare la panchina biancoverde non ha dubbi: “Scelta quasi spontanea. Nella vita si cerca sempre l’anima gemella e io cercavo proprio un ambiente come Leonforte in cui si può far calcio con serietà e soprattutto dove c’è un progetto”. E a tal proposito spende parole al miele per la società: “Complimenti al presidente per come è riuscito a organizzare tutto in modo professionale. Sono stato in piazze importanti e questa organizzazione non c’è. Non è il nome, ma è la società a fare il blasone”.
Ci si inoltra, poi, in argomenti tecnici: “Sotto l’aspetto tecnico-tattico sono stato preceduto da un grande allenatore e un grande preparatore atletico e quindi c’è poco da fare”. E a chi gli chiede del modulo, risponde: “Non si può cambiare un modulo quando gira, abbiamo visto l’esempio di Allegri alla Juve. Continueremo, quindi, con il 3-5-1-1 anche se abbiamo già individuato alcuni piccoli accorgimenti per poter mettere in difficoltà l’Akragas domani”.
Sui margini di miglioramento della squadra e sui singoli: “Sarebbe presuntuoso dire di aver fatto il massimo. Non ho pupilli, il mio pupillo è il gruppo. Mio padre mi ha insegnato che nella vita sono importanti la famiglia e il lavoro. Quindi dovremo rimanere compatti e lavorare sodo per conquistare la salvezza il prima possibile”.
Due parole, quindi, su Tonino Mirarchi, vice allenatore e preparatore dei portieri: “Ho chiesto alla società di poter portare con me un uomo competente e di fiducia e sono stato accontentato”. Riguardo allo staff c’è da segnalare la conferma del preparatore atletico Alessio Torino convinto a rientrare dopo le dimissioni date.
Il tecnico chiude con un’ultima battuta sulla disposizione della Questura di Agrigento che vieta la vendita di biglietti, per la partita di domani con l’Akragas, a tutti i residenti nella Provincia di Enna: “Quando la gente non può andare a vedere la propria squadra è una sconfitta per tutti. Ma se non potranno venire da Leonforte, verranno da Cammarata”.
Infine, un’ultima novità di mercato è annunciata dal ds Martello: “Il presidente ha dimostrato ancora una volta di essere innamorato di questa squadra e per rinforzare ulteriormente la rosa oggi abbiamo tesserato Corrado Montalbano, classe ’90, un jolly di centrocampo con alle spalle diverse stagioni il Lega Pro”.
Dopo la tempesta, sembra essere ritornata la quiete nella squadra biancoverde. La parola ora va al campo. E più che alla partita con l’Akragas, nella quale ci può stare un passo falso, c’è da pensare al trittico di scontri diretti con Noto, Sorrento e Due Torri che arriverà dopo e potrebbe essere già decisivo ai fini della salvezza.
Luca Di Leonforte |