La convocazione del consiglio comunale del 29 dicembre come era prevedibile per ben due volte ha visto la mancanza del numero legale ed anche il giorno dopo con la presenza di soli cinque consiglieri su venti, Lizzo, Giacobbe, Castello, La Giglia e Vega, si è ripetuto lo stesso copione, con il risultato e dal 3 dicembre, giorno delle dimissioni del sindaco Malfitano, non si è tenuto alcun consiglio comunale.
All’ordine del giorno erano stati posti molti punti di cui 16 riguardavano il riconoscimento di debiti fuori bilancio. Il 22 dicembre con una sua nota il dirigente dell’ufficio ragioneria del comune, dott. Giovanni Li Calzi, aveva segnalato la possibilità di uno sforamento del Patto di Stabilità se questi debiti fossero stati riconosciuti durante la seduta del consiglio comunale.
Poiché il consiglio non si è svolto il Patto di Stabilità per il 2014 è stato rispettato, il comune di Nicosia non sarà sottoposto ad alcuna sanzione ed il piano di stabilizzazione dei precari potrà continuare il suo iter.
A parte questa buona notizia, tra i consiglieri serpeggiano malumori, il gruppo di Forza Italia composto da Giacobbe e La Giglia è molto vicino a dimettersi se entro ilo 30 gennaio non saranno discussi i quattro punti proposti (avviamento dell’ARO di Nicosia, devoluzione del mutuo del parcheggio di Santa Maria di Gesù, approvazione del Bilancio di Previsione 2015 ed adeguamento somme per il PRG), lo stesso potrebbe avvenire per il consigliere Vega del PD che ha chiesto l’azzeramento dei gettoni presenza per amministratori e consiglieri.
Se il consiglio non concluderà nulla o se dovessero saltare altre sedute per mancanza del numero legale non si capisce a cosa possa essere utile tenere in piedi questo consiglio comunale, tanto più che la maggioranza dei nicosiani si aspettava queste dimissioni in massa a seguito di quelle del primo cittadino.
Sergio Leonardi |