I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Enna, nella scorsa settimana di dicembre hanno sottoposto ad ispezione alcune aziende ad Enna e Barrafranca con il supporto delle rispettive Stazioni territoriali.
Lo scopo di questa operazione era quello di far emergere le condizioni di lavoro sommerso e le vessazioni a cui vengono sottoposti molti lavoratori, con alcuni casi di vere e proprie estorsioni nelle quali alcuni imprenditori costringono i propri dipendenti a restituire parte dello stipendio mensile percepito.
In particolare i carabinieri durante le operazioni di ispezione hanno controllato quattro aziende ed effettuato due denunce a piede libero, sono state verificate dodici posizioni lavorative di cui cinque regolari, cinque irregolari e due “in nero”, è stato notificato un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale e accertate sanzioni amministrative e ammende per oltre 35mila euro.
In particolare in un primo cantiere a Enna venivano riscontrate diverse irregolarità, venivano omesse s a le necessarie vigilanze sanitarie che le forniture dei dispositivi di protezione individuale agli operai, il titolare veniva quindi deferito alla locale Procura della Repubblica. Nello stesso cantiere venivano controllati sette lavoratori, riscontrandone cinque irregolari e comminate due ammende per 12.275,20 euro.
In un secondo cantiere a Barrafranca veniva analogamente riscontrata l’omessa sorveglianza sanitaria sui dipendenti, per cui il titolare veniva deferito anch’esso alla Procura della Repubblica di Enna. Da controlli venivano inoltre scoperti due lavoratori “in nero” sui due presenti, scattava di conseguenza la sospensione dell’attività imprenditoriale.
L’imprenditore che subiva questo provvedimento, per riavviare l’attività, pagava immediatamente la somma di 1950 euro per ciascun lavoratore, mentre nei prossimi giorni dovrà pagare la maxi sanzione di 4000 euro per ogni singolo dipendente trovato in nero, oltre alla regolarizzazione dei pagamenti dei contributi previdenziali.
Sergio Leonardi |