La chiusura dell'agenzia delle entrate di Nicosia si conferma notizia ufficiosa.
All'indomani dell'allarme lanciato dall'Unione Sindacale di base, nessuna eco sembra essere giunta sul tavolo degli attori sociali del territorio.
Se confermata in via ufficiale, la chiusura dell'Agenzia si prepara a rappresentare l'ennesima scossa per il comprensorio nicosiano, che sembra dover assorbire tutti i provvedimenti in voga sanciti dalla spending review.
La manovra di soppressione prevista per il 2014, intanto, stando a fugaci indiscrezioni, sarebbe stata oggetto di una comunicazione dell'Agenzia alle sigle sindacali, e soltanto in occasione di un vertice programmato per il prossimo 10 ottobre, la sede centrale di Via del Giorgione illustrerà i criteri adottati per la riqualificazione del servizio.
La politica di tagli, in realtà, sarebbe partita già nel 2013 e, stando ai bene informati, sarebbe stata prevedibile una nuova ondata di soppressioni.
Nulla a che vedere con la questione, dunque, del tribunale cittadino, nonostante le istituzioni locali abbiano speso non poche parole nei mesi precedenti per esternare forti timori su possibili ripercussioni su tutto il corollario degli uffici amministrativi.
La sede nicosiana, inoltre, stando alle comunicazioni dei sindacati, sarebbe compresa nell'elenco degli uffici soggetti a chiusura, di concerto con Cefalù, Lentini, Licata e Patti.
Il pesantissimo ridimensionamento in arrivo per la macchina fiscale prevede la chiusura di 58 uffici entro il 2014 con circa 800 lavoratrici e lavoratori coinvolti, in un territorio vastissimo che attarversa tutta la penisola.
La comunicazione riguardante la sede di Nicosia, intanto, resta una mera comunicazione, non confermata da decreti dirigenziali, che possano certificare l'ufficialità della manovra in corso.
La scelta della sede di Nicosia, infine, nella rosa degli uffici del territorio provinciale, apre di fatto una nuova ondata di malumori e malcontenti, non solo fra i dipendenti, ma anche fra i cittadini, pronti a chiedere l'efficacia del servizio reso al comprensorio, e a chiedere che venga quantificato il disbrigo di pratiche sostenute dall'ufficio.
Sergio Leonardi
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